Sette squadre nazionali europee – Svizzera compresa – hanno deciso di rinunciare a far indossare la fascia arcobaleno ai loro capitani in seguito alle minacce di "sanzioni sportive" da parte della FIFA.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
La fascia “One Love” a sostegno dei diritti della comunità LGBT+ non sarà indossata da nessuno dei sette capitani delle squadre nazionali europee che partecipano ai mondiali in Qatar. Nemmeno lo svizzero Granit Xhaka. Le minacce di “sanzioni sportive” da parte della FIFA (leggi: sanzioni pecuniarie e cartellino giallo) hanno fatto desistere, oltre alla Confederazione, anche Inghilterra, Galles, Belgio, Danimarca, Germania e Paesi Bassi, che, in una nota congiunta si sono detti “delusi”, per questa “decisione senza precedenti”.
“Non possiamo iniziare una partita con un cartellino giallo per il capitano”, ha spiegato il responsabile della comunicazione dell’Associazione svizzera di football (ASF) Adrian Arnold, che ha definito la decisione “deplorevole”. “Continueremo a portare questo messaggio in altre occasioni”, ha scritto l’ASF. “La decisione della FIFA non altera in alcun modo la nostra linea di condotta, che è all’insegna del rispetto, della tolleranza e della solidarietà”.
L’emirato che ospita il campionato del mondo è molto criticato sul trattamento che riserva alla comunità LGBT+: alla pari delle relazioni sessuali extraconiugali, l’omosessualità è illegale in Qatar. La FIFA era rimasta a lungo silenziosa a questo proposito, ma sabato aveva presentato, in sostituzione di quelle che considera come una critica implicita del Paese che ospita l’evento, le sue fasce, meno “facinorose”. Queste riportano scritte più “smussate”, come per esempio “Salviamo il pianeta”, “Educazione per tutti” o un più generico “No alle discriminazioni”.
Il presidente della FIFA Gianni Infantino, che sabato, a un giorno dal fischio d’inizio della prima partita del campionato aveva dichiarato che “l’Occidente è ipocrita nel criticare il Qatar”, ha nuovamente ribadito che il Mondiale 2022 è aperto alla comunità LGBT+. “Ho parlato alle massime autorità del Paese”, ha aggiunto, “e queste mi hanno confermato che tutte e tutti sono benvenute/i. Chiunque affermi il contrario, sbaglia”.
Le nazionali europee hanno dal canto loro motivato la decisione di rinunciare alla fascia arcobaleno scrivendo, nella nota congiunta che erano pronte “a pagare delle multe, ma non possiamo mettere i nostri giocatori in situazioni che costerebbero loro un ammonimento o (nel caso di un secondo cartellino giallo, ndr) l’espulsione dal campo”.
Dal canto suo la KNVB, la federazione olandese di calcio all’origine dell’iniziativa delle fasce arcobaleno lanciata due mesi fa, si dice delusa dal fatto che la Federazione abbia preso la sua decisione senza aver dato una possibilità di discussione per giungere a una soluzione congiunta. Non è finita qui, comunque: “Insieme agli altri Paesi toccati da questa misura, nel periodo a venire valuteremo con occhio critico il nostro rapporto con la FIFA”.
Non solo fasce
Se, per paura del cartellino giallo, le squadre europee hanno deciso di rinunciare alla fascia arcobaleno, la nazionale iraniana, che ha giocato contro l’Inghilterra lunedì a Doha, ha tenuto la sua personale forma di protesta contro il regime di Teheran. I giocatori in campo si sono infatti rifiutati di cantare l’inno nazionale in sostegno alle vittime delle manifestazioni che le autorità del Paese stanno duramente reprimendo. La scorsa settimana il capitano della squadra Alireza Jahanbaksh aveva spiegato che i giocatori avrebbero deciso “collettivamente” se intonarlo o meno. E così è stato: le telecamere in campo hanno mostrato i loro volti impassibili prima di inquadrare una donna presente sugli spalti, con i capelli coperti da un velo bianco, il viso rigato dalle lacrime. Un gesto che però è stato fischiato da una parte del pubblico.
UBS condannata in Francia per aver fatto pressione su due whistleblower
Questo contenuto è stato pubblicato al
UBS ha ricevuto lunedì a Parigi una multa di 75'000 euro, il massimo previsto, per aver molestato, attraverso la sua filiale francese, due informatori. I whistleblower avevano denunciato le pratiche illegali della banca in materia di evasione fiscale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
In Canada c'è un nuovo primo ministro: Mark Carney ha vinto le primarie del Partito liberale aggiudicandosi così la guida del Governo.
Ecco il nuovo romanzo di Joël Dicker: “È un libro sul mio rapporto al mondo”
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'autore di best seller ginevrino Joël Dicker torna con un nuovo romanzo, "La catastrofica visita allo zoo" (La nave di Teseo), nel quale la suspense continua a farla da padrone ma in cui i protagonisti sono bambini.
Zoë Më andrà all’Eurovision con la canzone “Voyage”
Questo contenuto è stato pubblicato al
È stato presentato lunedì il brano con cui Zoë Më rappresenterà la Confederazione all'Euovision Song Contest, ospitato quest'anno in Svizzera grazie alla vittoria di Nemo l'anno scorso.
Swisscom registra oltre 200 milioni di cyberattacchi al mese
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il numero di cyberattacchi contro Swisscom aumenta di anno in anno: il principale operatore telecom elvetico registra attualmente oltre 200 milioni di attacchi informatici al mese alla propria infrastruttura.
Gli USA mettono la Svizzera nella lista dei Paesi con pratiche commerciali sleali
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli Stati Uniti hanno inserito la Svizzera in una lista di paesi con "pratiche commerciali sleali", rivela Helene Budliger Artieda, direttrice del Segreteria di Stato dell'economia (SECO), in un'intervista pubblicata dai domenicali dell'editore CH Media.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con il tradizionale Morgenstreich si è aperto lunedì mattina alle 4.00 il carnevale di Basilea. Tutte le luci della città si sono spente e i gruppi carnevaleschi hanno sfilato per le vie al suono di pifferi e tamburi con lanterne illuminate sul capo.
Università svizzere pioniere nella formazione delle donne
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le università svizzere sono state pioniere nella promozione delle donne: nel 19esimo secolo, venivano da tutto il mondo per studiare nella Confederazione. Le elvetiche si sono però viste a lungo ostacolate nell'accesso agli alti studi.
Simonetta Sommaruga: “L’uguaglianza di genere ha subito un contraccolpo”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lo smantellamento dei programmi di inclusione e pari opportunità è un serio "contraccolpo politico". A dirlo è l'ex consigliera federale Simonetta Sommaruga in un'intervista pubblicata in occasione della Giornata della donna sulle testate del gruppo Tamedia.
Questo contenuto è stato pubblicato al
"Sono convinto che questi 26 calciatori possano aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi in qualsiasi momento", ha detto Murat Yakin.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dall'assegnazione dei Mondiali, l'emirato avrebbe controllato ogni movimento all'interno della FIFA per smorzare qualsiasi tipo di critica, facendo anche capo ad ex collaboratori della CIA.
Questo contenuto è stato pubblicato al
La ministra dello sport elvetica Viola Amherd non sarà presente a Qatar per i Mondiali di calcio. Ueli Maurer invece ci sarà.
I Mondiali di calcio in piazza? Ben pochi i maxischermi previsti
Questo contenuto è stato pubblicato al
Per le polemiche scaturite dal modo in cui il Qatar ha trattato i lavoratori, molte città svizzere non intendono sostenere pubblicamente l'evento.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.