Nevzorov, “Dire la verità sull’Ucraina è un crimine in Russia”
Il noto giornalista e conduttore televisivo russo Alexander Nevzorov incriminato da Mosca per aver diffuso notizie false sul conflitto in Ucraina. Intervista di Falò (RSI).
Alexander Nevzorov non è propriamente un neofita della politica russa. Ex deputato della Duma, il giornalista 63enne è il primo personaggio ad essere incriminato in base alle norme bavaglio appena approvate a Mosca contro chi diffonde “notizie false” relative all’andamento delle operazioni militari condotte dalle forze armate russe in Ucraina.
La sua colpa è quella di aver documentato il bombardamento di un ospedale a Mariupol e ora rischia una condanna di 15 anni di prigione.
Il reporter di San Pietroburgo, secondo le autorità giudiziarie, ha infatti “coscientemente pubblicato false informazioni di un attacco deliberato delle forze armate russe su una clinica ostetrica a Mariupol sulla sua pagina Instagram e su un canale Youtube. Le pubblicazioni – aggiunge il Comitato d’investigazione competente – erano accompagnate da fotografie non autentiche di civili feriti nell’attacco tratte da media ucraini”.
Intanto però Alexander Nevzorov continua a confermare, finché potrà farlo, il suo pensiero su Twitter, come gli altri social media internazionali, non più visibile in Russia. “Vedo una guerra, la chiamo guerra. E non solo una guerra, ma un’operazione criminale e schizofrenica, che alla fine distruggerà la Russia”, ha scritto ancora pochi giorni fa.
Sulle vicende che riguardano il suo paese il conduttore televisivo si è dilungato nell’intervista al settimanale d’informazione della Radiotelevisione svizzera RSI, che oggi vi riproponiamo.
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