Il Governo svizzero ha deciso di sopprimere tutte le retribuzioni variabili non ancora versate ai membri della direzione della banca e di ridurre quelle dei e delle dipendenti al primo e secondo livello gerarchico. Credit Suisse dovrà inoltre esaminare le possibilità di restituire i bonus già corrisposti.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/mar
L’articolo 10a della Legge federale sulle banche è chiaro: se a una “banca di rilevanza sistemica […] è accordato un aiuto statale diretto o indiretto con fondi della Confederazione […] il Consiglio federale può vietare del tutto o in parte il versamento di retribuzioni variabili”.
Ed è ciò che ha fatto mercoledì il Governo, incaricando il Dipartimento federale delle finanze di sopprimere i bonus non ancora versati ai membri della direzione.
Il personale che si trova al primo livello gerarchico al di sotto della direzione si vedrà invece decurtare le retribuzioni variabili del 50%, mentre quello al secondo livello del 25%. “In tal modo – si legge nel comunicatoCollegamento esterno – si tiene conto del diverso grado di responsabilità dei quadri superiori per la situazione di Credit Suisse”.
La decisione odierna fa seguito a quella del 21 marzo scorso, quando il Consiglio federale aveva sospeso a titolo provvisorio il versamento delle retribuzioni variabili.
Il provvedimento interessa un totale di circa 1’000 collaboratori e collaboratrici, per un importo complessivo di 50-60 milioni.
Sono inoltre soppresse o ridotte tutte le retribuzioni variabili del 2023 per i tre massimi livelli gerarchici fino al completamento dell’acquisizione da parte di UBS.
“Credit Suisse – prosegue la nota – dovrà inoltre esaminare le possibilità di restituire le retribuzioni variabili già corrisposte e redigere un pertinente rapporto da presentare al Dipartimento federale delle finanze e alla FINMA”.
Il Governo precisa inoltre che complessivamente le retribuzioni variabili differite degli oltre 49’000 collaboratori e collaboratrici ammontano a 635 milioni di franchi, tenuto conto di un corso dell’azione di 0,76 centesimi. “Al momento dell’assegnazione, il valore di tali retribuzioni era ancora pari a 2,76 miliardi di franchi. In altri termini, a causa dell’andamento negativo delle azioni di Credit Suisse, tutti i collaboratori hanno già subito perdite per oltre due miliardi di franchi”.
Dal canto suo, UBS dovrà prevedere nel suo sistema retributivo un criterio per le persone che si occuperanno della realizzazione degli attivi di Credit Suisse coperti dalla garanzia statale, secondo cui la garanzia di perdita non deve essere utilizzata. Dovrà anche tenere adeguatamente conto di fattori come la consapevolezza dei rischi e il rispetto delle regole di condotta.
Ferrovie svizzere al secondo posto dopo Trenitalia, ma in verità sono all’undicesimo
Questo contenuto è stato pubblicato al
All'inizio di dicembre è stato pubblicato lo studio di un'ONG specializzata nei trasporti che ha classificato le FFS seconde in Europa. Ma la scoperta di un errore di calcolo ha fatto uscire l'azienda elvetica dalla top ten.
Risolto il mistero di un’eruzione vulcanica del 1831
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un team di ricerca con partecipazione svizzera ha risolto l'enigma di una misteriosa eruzione, identificando il vulcano all'origine del fenomeno che ha raffreddato il pianeta e provocato carestie.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Con il nuovo anno, il capoluogo lombardo limita i diritti dei fumatori anche all'aperto, quando questi sono in presenza - in un raggio di dieci metri - di altre persone.
Un morto nell’atterraggio di emergenza di Swiss a Graz
Questo contenuto è stato pubblicato al
È morto il membro dell'equipaggio della compagnia aerea svizzera ferito nell'atterraggio di emergenza effettuato una settimana fa nella città austriaca. Aperta un'inchiesta.
Ermotti sulla sua retribuzione milionaria, “Conosco il valore dei soldi”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Sergio Ermotti torna sulla retribuzione di 14 milioni di franchi incassata nel 2023 per nove mesi di lavoro alla testa di UBS.
Venticinque anni fa il millennium bug, tanto fumo e poco arrosto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Venticinque anni fa il mondo si preparava a una catastrofe informatica. L'idea che i computer potessero bloccarsi al momento del passaggio fra il 31 dicembre 1999 e il 1° gennaio 2000 mise in allarme il pianeta.
Il franco svizzero sarà una moneta forte pure nel 2025
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il franco svizzero, porto sicuro per eccellenza fra le valute mondiali, dovrebbe continuare a essere ricercato anche l'anno prossimo a fronte dell'incertezza politica.
Un nuovo tipo di reattore nucleare verrà testato in Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
L’Istituto Paul Scherrer vuole sperimentare una nuova tecnologia per produrre energia con l’”Onion Core”. Il progetto solleva interrogativi non solo tra gli ecologisti.
Ignazio Cassis, la Svizzera si è abituata a benessere e sicurezza
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Consigliere federale Ignazio Cassis, parlando delle attuali sfide geopolitiche e del ruolo del nostro Paese, ha detto che in Svizzera non si tiene ancora sufficientemente conto della situazione globale del mondo.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Assemblea UBS, tante domande, poche risposte
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel corso dell'assemblea generale di UBS le domande sulla fusione con Credit Suisse sono state molte, ma le risposte poche.
Mercati finanziari, la FINMA vuole maggiori competenze
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari chiede maggiori competenze in materia di sanzioni e responsabilità più chiare.
Continuano i dubbi sull’acquisizione di Credit Suisse
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'affrettata acquisizione della banca Credit Suisse da parte di UBS continua a suscitare preoccupazioni in Svizzera.
Matrimonio UBS-CS migliore soluzione? No, dice la maggioranza degli esperti
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS non è stata la miglior scelta possibile, contrariamente a quanto affermano Governo e BNS.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo aver acquisito Credit Suisse, UBS ha ora richiamato il banchiere ticinese, già amministratore delegato dal 2011 al 2020.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.