Di cosa è morta la mummia più famosa della Svizzera?
Uno studio a cui ha partecipato l'Istituto per lo studio delle mummie di Bolzano è giunto alla conclusione che a causare la morte nel 1787 di Anna Catharina Bischoff non fu la sifilide, bensì il trattamento usato per curare questa malattia.
Cosa ha ucciso Anna Catharina Bischoff? Finora si pensava che fosse stata la sifilide, ma un team di ricerca guidato dall’antropologo Gerhard Hotz, del Museo di storia naturale di Basilea, e da Mohamed Sarhan, dell’Istituto per lo studio delle mummie di Bolzano, è giunto a una conclusione diversa.
+ Lo studio pubblicato sulla rivista BMC BiologyCollegamento esterno
A fare ipotizzare che la causa fosse la sifilide erano stati diversi indizi, tra cui i cambiamenti nelle ossa del cranio. L’analisi non ha però rilevato nessuna traccia dell’agente patogeno di questa malattia sessualmente trasmissibile.
La donna era sì malata, ma aveva contratto verosimilmente un’infezione da un micobatterio non tubercolare finora sconosciuto, parte della famiglia di batteri a cui appartengono anche gli agenti che causano lebbra e tubercolosi.
A provocarne la morte non è però stato questo batterio. “Il fatto che la signora Bischoff sia morta all’età di 68 anni non ha probabilmente a che fare con l’infezione quanto con il trattamento contro la sifilide e altre infezioni frequentemente usato nell’Europa dell’epoca: vapori o unguenti di mercurio”, si legge nel comunicatoCollegamento esterno diramato dall’Istituto per lo studio delle mummie.
La concentrazione di mercurio nel suo cervello era estremamente elevata e ciò, assieme ai cambiamenti nelle ossa del cranio, aveva rafforzato l’ipotesi di una sifilide. “Molto probabilmente il mercurio ha favorito anche il processo di mummificazione”, prosegue la nota.
Un nuovo metodo di ricerca
Per la sua ricerca, il gruppo di scienziati e scienziate ha utilizzato un nuovo metodo, denominato “de-novo assembly” e finora raramente applicato al DNA antico.
“Per poter valutare come è cambiata la colonizzazione batterica umana, dobbiamo sapere quali microbi erano presenti nella flora intestinale o orale dei nostri antenati”, ha spiegato Mohamed Sarhan, citato nel comunicato. Il metodo utilizzato permette di mettere insieme le sequenze di basi “come un grande puzzle per formare un genoma intero precedentemente sconosciuto” e di scoprire così “nuovi e rari microrganismi anche in materiale genetico molto antico”. Simili studi consentono alla scienza di approfondire “aspetti importanti dello sviluppo delle malattie infettive umane”.
Ritrovamento già nell’Ottocento
La mummia era stata ritrovata nel 1975 nella Barfüsserkirche di Basilea e identificata come Anna Catharina Bischoff, morta nel 1787 all’età di 68 anni. Un controllo dei registri storici della chiesa aveva poi rivelato che la mummia era già stata scoperta nell’Ottocento; per motivi etici era stata poi riseppellita nel luogo in cui è stata ritrovata nel 1975.
La donna faceva parte dell’alta borghesia di Basilea. Stando alle ricerche genealogiche effettuate dopo il ritrovamento, si è scoperto anche che Anna Catharina Bischoff è una trisavola dell’ex premier britannico Boris Johnson. Una delle figlie della donna si è infatti sposata con un barone di nome Pfeffel von Kriegelstein, che fa parte della linea diretta degli antenati di Johnson.
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