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Il redditizio export dei beni a duplice impiego

Per la Svizzera, ancor più redditizia di quella delle armi, è l’esportazione dei cosiddetti beni ‘dual use’, tecnologie che possono essere usate sia in ambito civile, sia militare. Nel 2015, il valore totale delle autorizzazioni rilasciate dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) per l'esportazione di questi prodotti si è attestato a 1 miliardo e 165 milioni di franchi. Sono beni destinati anche a zone di conflitto e, proprio per questo, fanno discutere.

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Sostanze chimiche, tecnologia di sorveglianza, telefoni criptati, veicoli da ricognizione teleguidati, visori notturni: sono alcuni dei beni esportati dalla Svizzera che possono essere usati per scopi pacifici ma anche militari.

Tutto sotto controllo, secondo il deputato dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) Werner Salzmann: “La Svizzera ha delle leggi molto restrittive in materia di export, e l’industria ha bisogno di regole precise e stabili. Ci sono controlli seri e che funzionano bene, perché bisogna avere molta prudenza”.

Più inquieta la parlamentare socialista Chantal Galladé: “Dobbiamo stare molto attenti, perché queste tecnologie se esportate nei Paesi in guerra potrebbero cadere nella mani sbagliate, quelle dei terroristi per esempio. Dovremmo esportare solo nelle regioni stabili. Non farlo ci mette in una posizione difficile, poco coerente con la nostra neutralità e la nostra politica estera.”

In Iraq, ad esempio, la Svizzera non poteva esportare questi prodotti fino al 2016, quando la SECO ha approvato un accordo da più di 100 milioni di franchi. Un caso particolare, visto che l’Iraq è un paese toccato dalle sanzioni interazionali. È vietata quindi la vendita di materiale bellico. Ma per i beni dual use è diverso.

È la Segreteria di Stato dell’economia SECOCollegamento esterno a valutare e dare il nulla osta all’esportazione, come nel caso dei telefonini anti-intercettazioni forniti all’amministrazione irachena da una ditta svizzera. “Questi telefoni”, assicura un portavoce, “sono per i ministri, i politici e i burocrati iracheni, e li useranno solo per scopi civili”.

Le statistiche pubblicate dalla SECO sui beni ‘dual use’, precisa la stessa Segreteria, riguardano solo i permessi individuali rilasciati: siccome la tariffa doganale non prevede una distinzione per i beni a duplice impiego, non è possibile rilevare dati in merito ai beni effettivamente esportati.

Per saperne di più
Esportazione di materiale bellico nel 2015Collegamento esterno
Prodotti industriali dual-use e beni militari specialiCollegamento esterno
Permessi individuali rilasciati dei beni a duplice impiegoCollegamento esterno (2015 e 2016)

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