Una transazione da quasi 20 miliardi di franchi coinvolge il mondo della farmaceutica elvetico, in particolare quello basilese. La multinazionale Novartis si disimpegna da Roche.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
La Novartis ha deciso di vendere la quota azionaria che deteneva nella Roche per 19 miliardi di franchi. I 53,3 milioni di titoli in suo possesso, un terzo di quelli in circolazione, saranno riacquistati dalla concorrente cittadina.
Il gigante farmaceutico ha fatto sapere che la transazione genererà un contributo eccezionale di 14 miliardi di dollari, a fronte di un investimento costato, tra il 2001 e il 2003, 5 miliardi. “È il momento giusto per monetizzare”, ha commentato il ceo del gruppo Vas Narasimhan.
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Da parte sua la Roche ha precisato che la maxi operazione è stata autorizzata dal cda e sarà finanziata attraverso debiti. Il pacchetto azionario in mano pubblica è destinato a salire dal 16,6% al 24,9%, allo scopo di consentire la quotazione del titolo in diversi listini (tra cui lo Spi).
Per il presidente del cda Christoph Franz “la transazione è nel miglior interesse di Roche e dei nostri azionisti sia da una prospettiva strategica che economica”.
Secondo i commentatori, con questa operazione, la Roche si tutela da una possibile influenza strategica della concorrente a lungo termine. Ma gli ipotetici vantaggi riguardano anche le famiglie che controllano quest’ultima: Hoffmann e Oeri si rafforzano infatti all’interno del gruppo, portando la loro partecipazione dal 51% al 67%.
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