Nucleare iraniano, pioggia di critiche alla svolta di Trump
Dopo la ferma presa di posizione di Germania, Francia e Regno Unito che ieri, pur prendendo “atto" della decisione del presidente americano Donald Trump di non certificare l'accordo con Teheran, hanno ribadito il loro impegno a rispettarlo e a favorire una sua "piena attuazione da tutte le parti", anche il presidente iraniano Hassan Rohani ha criticato la svolta di Washington.
Alla tivù di Stato ieri sera il leader mediorientale ha osservato che Trump non conosce il diritto internazionale in base al quale non può stralciare l’intesa. Il presidente americano, ha precisato, “ignora il fatto che non si tratta di un accordo bilaterale tra Iran e Stati Uniti” che “sono più soli che mai nel loro complotto contro il popolo iraniano”.
Riguardo alle accuse americane Hassan Rohani ha retoricamente chiesto: “È forse una dittatura il nostro governo, basato sul voto del popolo, o lo sono quelli sostenuti dagli USA (ndr, nel Golfo), ma ancora retti su un sistema tribale e senza elezioni?”.
E proprio Emirati Arabi e Arabia Saudita hanno espresso forte sostegno alla decisione presa ieri dal presidente degli Stati Uniti.
Mentre l’alta rappresentante dell’Ue Federica Mogherini ha sottolineato che l’accordo sul nucleare non è un accordo bilaterale e non appartiene a nessun singolo Paese, e non è facoltà di nessun singolo Paese mettergli fine”, perché questo è stato “unanimemente approvato dall’Onu”.
“Non possiamo permetterci di mettere fine a un accordo – ha continuato la commissaria europea – che sta dando risultati” e di cui l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) “ha verificato 8 volte il rispetto”.
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