Lo “scandaloso” Tinguely in mostra a Milano
Per l'artista svizzero Jean Tinguely, Milano è stata una città di capitale importanza. Da qui il suo nome si irradierà in tutto il mondo. Qui pone le basi del suo sviluppo artistico. L'Istituto Svizzero di Milano gli rende omaggio a 25 anni dalla sua scomparsa.
Era il 1960. Jean Tinguely fece esplodere una sua scultura “Hommage à New York”, una rappresentazione, non priva di ironia, del fatto che i sogni moderni erano andati in pezzi già da tempo.
Con un fuoco d’artificio simile, scandaloso ed esuberante, scelse di celebrare in Piazza del Duomo a Milano i 10 anni del Nuovo Realismo. Il movimento si era organizzato proprio nella capitale lombarda, in occasione di una mostra alla galleria Apollinaire, intorno al critico Pierre Restany.
Era la sera del 28 novembre 1970. Davanti a una folla gioiosa e chiassosa, fece esplodere “La Vittoria”, una grande scultura in acciaio dalle forme decisamente esplicite. Nella mostra all‘Istituto Svizzero di MilanoCollegamento esterno viene presentata una parte dei documenti pubblicati e filmati relativi a questo avvenimento che fece scalpore.
Jean Tinguely (Friburgo, 1925 – Berna 1991) è stato un importante scultore e pittore svizzero. Inizia a sperimentare creando le “Métamécaniques”, sculture-macchine a cui applica motori elettrici o che vengono programmate per l’auto-distruzione, come satira verso la sovrapproduzione materiale tipica delle società industriali avanzate. Nel 1960 è tra i firmatari del manifesto del Nuovo Realismo e diventa un artista di fama mondiale.
La mostra milanese consente anche di tornare sull’impronta estremamente popolare che questa figura di primo piano dell’arte svizzera ha lasciato su molte generazioni: grazie alla complicità di due collezionisti, l’Istituto Svizzero ha riunito degli oggetti che hanno contribuito a fissare per lungo tempo l’immagine di Jean Tinguely nella memoria collettiva, in particolare in Svizzera. Così, proprio a Milano, dove Jean Tinguely, insieme agli amici artisti e critici, aveva rimesso in discussione i potenti simboli del consumismo, la mostra si prende gioco della sua vicinanza a una certa idea del pop.
Opening: giovedì 16 febbraio h. 18.30 – Orari mostra: lunedì – venerdì ore 10.30-17.30, sabato ore 14-18. Chiuso domenica e festivi. Ingresso libero
(Testo basato sul comunicato stampa della mostra)
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