Obbligazioni Credit Suisse: avviate due azioni legali
Il Dipartimento federale delle finanze ha confermato che sono state avviate due azioni legali in merito all'azzeramento del valore delle obbligazioni del Credit Suisse in seguito all'acquisizione da parte di UBS.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
L’operazione che ha portato al salvataggio di Credit Suisse ha avuto pesanti ripercussioni per i detentori di determinate obbligazioni della banca. Il valore dei titoli AT1 (Additional Tier One) è infatti stato azzerato dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), dopo il via libera il 19 marzo scorso del Governo svizzero alla fusione con UBS.
Il provvedimento ha riguardato obbligazioni per un valore complessivo di circa 16 miliardi di franchi.
Alcune persone che possedevano questi titoli non sono però restate con le mani in mano e nelle ultime settimane sono state avviate almeno due cause, stando a quanto riportato domenica dalla SonntagsZeitung. In sostanza chiedono che la Confederazione sia ritenuta responsabile di queste perdite.
Si tratta di cosiddette domande di risarcimento per responsabilità dello Stato, ha indicato all’agenzia Keystone-ATS una portavoce del Dipartimento federale delle finanze, senza dare maggiori precisazioni sul contenuto preciso dei procedimenti.
La SonntagsZeitung cita dal canto suo il professore di diritto Thomas Werlen, che rappresenta lo studio legale internazionale Quinn Emanuel, secondo cui i reclami potrebbero appellarsi ai termini dei trattati internazionali di protezione degli investimenti, che prevedono risarcimenti in caso di espropriazione statale.
La Svizzera ha firmato oltre 100 accordi di questo tipo con Paesi di tutto il mondo.
Le obbligazioni AT1 prevedono espressamente che il loro valore possa essere azzerato in caso di eventi eccezionali, ad esempio in caso di sostegno statale. Ed è a questo punto che si è aggrappata la FINMA per prendere la contestata misura.
Rischio di otto miliardi di franchi
Tuttavia, scrive la SonntagsZeitung, rimangono dubbi sul fatto che Credit Suisse fosse effettivamente insolvente e che un simile passo possa essere stato giustificato.
Il giornale aggiunge in particolare che il risultato delle cause legali – qualora si scoprisse che lo Stato svizzero si è appropriato indebitamente degli obbligazionisti – potrebbe costare otto miliardi di franchi alla Confederazione, ovvero il valore di mercato delle obbligazioni AT1 quando erano ancora negoziate il 15 marzo.
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