Oltre tre miliardi di franchi dell’Afghanistan bloccati in Svizzera
Su un conto della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) di Basilea sono tuttora bloccati circa 3,2 miliardi di franchi della Banca centrale afghana.
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tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
I fondi provengono da riserve valutarie di circa sette miliardi di dollari che la Banca centrale afghana aveva depositato negli Stati Uniti. Dopo il ritorno al potere dei talebani nell’agosto 2021, le autorità statunitensi hanno bloccato il denaro.
Nel 2022, Washington ha ordinato che circa la metà di queste riserve valutarie fosse trasferita in Svizzera e accantonata “per i bisogni del popolo afghano”. Il denaro è stato depositato presso la Banca dei regolamenti internazionali, un organismo creato nel 1930 per promuovere la cooperazione tra le diverse banche centrali del mondo.
Il conto aperto presso la BRI è intestato alla fondazione privata “Fund for the Afghan People”. Finora, però, questo denaro non è stato utilizzato, stando a quanto dichiarato dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), che ha confermato una notizia in tal senso dei giornali del gruppo Tamedia.
La somma – ha precisato il DFAE – appartiene al popolo afghano ed è destinata a compiti mirati, in linea con gli obiettivi della fondazione, ad esempio la stabilizzazione dei prezzi. Non può invece essere stanziata per gli aiuti umanitari, anche se nel corso di questi mesi il patrimonio ha fruttato diversi milioni di franchi in interessi.
Anche Alexandra Baumann, diplomatica svizzera e membro del consiglio di amministrazione della fondazione, ha spiegato ai giornali di Tamedia che il “Fund for the Afghan People” non poteva semplicemente inviare il denaro in Afghanistan.
Lo statuto della fondazione prevede che il denaro venga utilizzato per il popolo afghano. Ciò significa che il denaro non deve finire nelle mani del Governo talebano, ha precisato Baumann.
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