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Sei attacchi suicidi scuotono Homs

Mentre a Ginevra è in corso un round negoziale tra il regime siriano e l’opposizione almeno 32 persone sono morte in sei attacchi suicidi coordinati nella città di Homs.

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Gli attentati, avvenuti quasi simultaneamente e preceduti da sofisticate incursioni di commando che hanno aperto la strada ai kamikaze verso le caserme, sono opera del Fronte al Nusra, ramo siriano di al Qaida e avevano per obiettivo le sedi delle forze di sicurezza nel centro cittadino.

Tra le vittime figura anche un alto funzionario dei servizi di sicurezza militari di Damasco, il generale Hasan Daabul che era verosimilmente tra gli obiettivi prioritari dell’operazione.

Intanto a Ginevra, dove si stanno trascinando faticosamente sotto l’egida dell’ONU le trattative per la pace in Siria, l’inviato delle Nazioni Unite Staffan De Mistura ha affermato che “c’è sempre qualcuno che tenta di far saltare i negoziati, ce lo aspettavamo”.

Homs, terza città della Siria a forte presenza di cristiani e sunniti, era stata una delle prime roccaforti dell’insurrezione ma da quando nel 2014 è tornata sotto il controllo dei governativi ha visto riacutizzarsi le tensioni etnico-religiose, dovute soprattutto alle rappresaglie ad opera delle milizie sciite filoiraniane. 

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