Riciclaggio di denaro, niente obbligo di diligenza per avvocati
La Svizzera deve rafforzare la lotta al riciclaggio di denaro, ma non deve spingersi troppo oltre. È quanto ritiene il Consiglio degli Stati (Camera alta del Parlamento elvetico) che giovedì ha adottato – con 21 voti a 16 e 6 astensioni – una revisione della legge in questo ambito, stralciando però gli obblighi di diligenza a cui il Governo voleva sottoporre avvocati e consulenti.
Proprio questo punto aveva spinto in primavera il Consiglio Nazionale (camera bassa) a non entrare in materia nell’intero progetto. La decisione su questo particolare aspetto della normativa è stata presa dai “senatori” con 30 voti a 11 e un’astensione.
Nel suo progetto, l’Esecutivo voleva estendere le norme già in vigore per banchieri e commercianti, anche a determinati servizi forniti in relazione alla costituzione, gestione o amministrazione di società o di trust.
Per la maggioranza del plenum ciò non è necessario. La Svizzera è il “modello di riferimento a livello internazionale per la lotta contro il riciclaggio di denaro”, ha dichiarato Beat Rieder (Partito popolare democratico PPD, centro), a nome della commissione preparatoria. La lotta contro il riciclaggio funziona molto bene anche senza questa disposizione, ha aggiunto.
Una minoranza vedeva la cosa in modo diverso, in particolare Daniel Jositsch (Partito socialista), che tra l’altro è avvocato. Sarebbe ragionevole assoggettare questa categoria professionale alla legge, ha sostenuto, tanto più che interesserebbe solo gli avvocati con una certa vicinanza agli intermediari finanziari, escludendo la pratica legale classica.
Panama papers
Il ministro delle finanze Ueli Maurer ha voluto sottolineare come negli ultimi anni la Confederazione abbia “compiuto molti passi per rendere la piazza finanziaria più trasparente”. Dopo le rivelazioni dei Panama Papers questo continuerà ad essere un tema molto importante, ha aggiunto, affermando che la Svizzera vuole essere un esempio di trasparenza.
È proprio lo scandalo dei Panama Papers, dai quali è emersa elusione fiscale e riciclaggio di denaro sporco su larga scala, ad aver spinto a intervenire. Il GAFI ha individuato delle lacune nella prassi svizzera e ha raccomandato di inasprire le regole.
In base al progetto, le associazioni che presentano il rischio di essere sfruttate per scopi di finanziamento del terrorismo o riciclaggio di denaro dovranno essere iscritte nel registro di commercio. Dovranno anche tenere un elenco dei loro soci e avere un rappresentante domiciliato in Svizzera.
Durante l’esame dettagliato della legge, lo schieramento borghese è riuscito a rendere più restrittiva la nozione di “sospetto fondato”. L’Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio di denaro sarà informato solo se il sospetto è confermato da ulteriori chiarimenti.
Con 23 voti favorevoli, 16 contrari e contro il parere della sinistra e del Consiglio federale, è stata soppressa una disposizione sui commercianti di metalli e pietre preziose. Non saranno tenuti a rispettare gli obblighi di diligenza se ricevono più di 15’000 franchi in contanti nell’ambito di una transazione. La soglia rimarrà fissata a 100’000.
Per quanto riguarda il Codice Civile, il plenum ha tacitamente modificato il periodo di tempo durante il quale devono essere conservate le informazioni relative a ciascun iscritto al Registro delle imprese. Sarà esteso a 5 anni invece dei 10 anni proposti dal governo.
Nel servizio del Telegiornale il commento dell’avvocato Flavio Amadò:
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 10.09.2020)
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