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Si rinnova l’impegno per il Monte San Giorgio

Veduta aerea e piena del Monte San Giorgio, con il lago circostante; si intravede sul fondo la Pianura Padana
Il San Giorgio è tra i più importanti giacimenti fossiliferi del Triassico Medio al mondo (immagine d'archivio). Keystone

Si sono riuniti lunedì ad Arcisate gli enti italiani e svizzeri coinvolti nella gestione del Monte San Giorgio. L'obiettivo è varare un nuovo piano che continui a garantire la valorizzazione del sito, patrimonio mondiale.

Il nuovo piano di gestione congiunta, che punterà a conservare i valori sui quali si basa l’iscrizione UnescoCollegamento esterno, costerà 45’000 franchi (circa 40 mila euro) e dovrà essere pronto per la fine del 2018. Il seminario che si è aperto ad Arcisate ne fisserà le linee guida.

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Il Monte San GiorgioCollegamento esterno è tra i più importanti giacimenti fossiliferi al mondo del Triassico Medio, epoca geologica compresa tra 247 e 237 milioni di anni fa. L’Unesco, che identifica e promuove la tutela dei patrimoni naturali e culturali, lo ha riconosciuto nel 2003 per il versante svizzero e nel 2010 su quello italiano.

Il coordinamento dei lavori per migliorare il piano di gestione varato dieci anni fa è stato affidato a Pierre Galland, consulente indipendente Unesco.

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“La gestione scientifica funziona molto bene, informiamo la gente attraverso i musei”, osserva l’esperto di fama internazionale. “Ma bisogna incentivare la coordinazione tra i due Paesi”, migliorando “le relazioni pubbliche, le infrastrutture turistiche” con “una maggiore visione d’ insieme”.

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