Pecore morte in segno di protesta contro il lupo
Un gruppo di allevatori ha portato martedì davanti alla sede del Governo cantonale ticinese a Bellinzona delle carcasse di pecore e agnelli uccisi presumibilmente da uno o più lupi.
Gli animali sono stati sbranati martedì mattina mentre uscivano da un allevamento di Cerentino, in Vallemaggia, per recarsi al pascolo.
Con questa azione di protesta, sostenuta dall’Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori, gli allevatori hanno voluto chiedere alle autorità cantonali di intervenire in modo più incisivo contro la presenza del grande predatore.
“Quanto accaduto oggi mostra la disperazione degli agricoltori, che non sanno più cosa fare – ha dichiarato Sem Genini, responsabile dell’Unione contadini ticinesi, stando a quanto riportato dal Corriere del Ticino. La convivenza con il lupo, come viene proposta al momento, non va bene. Ci vuole una regolazione. Le misure attuali di protezione non funzionano”.
L’Ufficio caccia e pesca, che ha proceduto a dei prelievi di DNA sulle carcasse, ha da parte sua confermato l’attacco, ma non è per ora in misura di dire se i responsabili della predazione siano proprio i lupi.
Quello avvenuto martedì è solo l’ultimo di una serie di attacchi ai danni dei greggi. A fine marzo, diverse pecore erano state ritrovate morte in Val Rovana, mentre a metà aprile un lupo aveva ucciso 13 animali a Novazzano, non lontano dal confine con l’Italia. Attacchi simili sono regolarmente segnalati in molte regioni della Svizzera.
In Svizzera il lupo è una specie protetta e la Confederazione risarcisce i costi dovuti ai danni agli animali da reddito nella misura dell’80%.
Altri sviluppi
Nel laboratorio del lupo
L’ordinanza federale sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvaticiCollegamento esterno prevede tuttavia la possibilità per le autorità cantonali di autorizzare l’abbattimento di singoli lupi che causano danni importanti agli animali da reddito, ad esempio se sono uccisi almeno 15 ovini nell’arco di un mese.
Nel settembre 2020, l’elettorato elvetico ha respinto con il 51,9% di no la revisione della legge sulla caccia che avrebbe permesso l’abbattimento di lupi anche a titolo preventivo. Una decisione che aveva suscitato una certa collera nelle regioni dove la presenza del lupo è più marcata.
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