Ancora sei settimane di freddo, parola di marmotta
L'inverno durerà altre sei settimane. Ma a dirlo non sono i meteorologi sulla scorta di sofisticati calcoli elaborati grazie a rilevazioni di ipertecnologiche apparecchiature. Lo ha semplicemente previsto la marmotta Phil durante il Groundhog Day.
Secondo il rito, che si ripete ogni anno dal 1887 a Punxsutawney (Pennsylvania) il 2 febbraio, tutto dipende dal momento in cui il simpatico roditore decide di uscire dalla sua tana ricavata in un tronco d’albero gelosamente custodito: se l’animaletto vede la sua ombra a causa del cielo limpido si preannunciano sei settimane di freddo, se viceversa è nuvolo la primavera sta per arrivare.
A dire il vero non sembra che la marmotta c’azzecchi molto: Usa Today ha infatti scritto che dal 1988 Phil ha sbagliato 16 volte le previsioni e ne ha indovinate 14. L’anno scorso, ad esempio, aveva predetto gelo ma il mese di febbraio 2017 è risultato il secondo più caldo da quando si effettuano misurazioni.
Ma questo aspetto non sembra avere in definitiva molta rilevanza: a Punxsutawney ogni 2 febbraio, il giorno della marmotta, è una festa che inizia a notte fonda e culmina all’alba con la previsione di Phil.
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