Per favorire la biodiversità basta il proprio balcone
Non sono per forza necessari grandi spazi incontaminati per dare un contributo alla biodiversità. Qualche pianta sul proprio balcone può già essere di un grande aiuto.
Nella Giornata mondiale della biodiversità, che si celebra martedì, la ministra dell’ambiente Doris Leuthard ha lanciato un appello per una migliore protezione dell’ambiente e ha sottolineato che ognuno può fornire un contributo importante.
Poco importa se si vive in campagna o in città. Infatti, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, anche le zone urbane rappresentano un terreno fertile per ‘coltivare’ la biodiversità. Nella capitale Berna, ad esempio, il giardino del Bundesrain, ubicato nel cuore della città, è un perfetto esempio in questo senso. Optando per dei muri a secco, si è creato un habitat per lucertole, orbettini e altri rettili. E accumulando rami e piantando cespugli si è favorita la propagazione dei microorganismi.
Sul proprio balcone bastano pochi interventi per dare una chance alla natura. Ad esempio, coltivando piante indigene o aromatiche si favoriscono api selvatiche e farfalle. Oppure, se si ha un giardino, si può evitare di raccogliere le foglie secche in alcuni luoghi discosti, consiglia l’Ufficio federale dell’ambienteCollegamento esterno (Ufam). In questo modo, ricci e altri piccoli animali possono trovare un rifugio nei mesi più freddi.
La sensibilizzazione della popolazione e del mondo politico è più urgente che mai. Secondo Hans Romang, capo della divisione Specie, ecosistemi e paesaggi dell’Ufam, “oggi siamo purtroppo arrivati a un punto in cui dobbiamo preoccuparci della sopravvivenza di una gran parte delle specie in Svizzera; Interi ambienti naturali spariscono letteralmente dalle carte”.
25 anni della Convenzione sulla biodiversità
Adottata nel 1992 in occasione della Conferenza delle Nazioni unite sull’ambiente e lo sviluppo (UNCED), la Convenzione sulla biodiversità è lo strumento principale per la conservazione della biodiversità a livello mondiale. La Svizzera l’ha ratificata nel 1994.
Paesi firmatari si impegnano a proteggere la diversità biologica entro i rispettivi confini nazionali, a sostenere misure adeguate per la protezione e l’utilizzo della biodiversità nei Paesi in via di sviluppo e a disciplinare l’accesso alle risorse genetiche e il loro utilizzo.
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