Per i frontalieri in telelavoro sicurezza sociale garantita fino a fine anno
Le persone dipendenti in Svizzera ma domiciliate in un Paese confinante potranno continuare a lavorare da casa senza avere problemi in ambito assicurativo fino al 31 dicembre di quest'anno.
L’applicazione flessibile, in seguito alla pandemia, delle regole europee in materia di assicurazioni sociali per le lavoratrici e i lavoratori frontalieri in telelavoro è prorogata fino al 31 dicembre 2022. Lo ha indicato l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) in un comunicatoCollegamento esterno annunciando che tali regole non vengono quindi a decadere il 30 giugno come previsto inizialmente.
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Per il momento, quindi, per le frontaliere e i frontalieri e per i loro datori di lavoro non cambia nulla per quanto riguarda le assicurazioni sociali. A partire dal 2023 le nuove regole dovrebbero tenere maggiormente conto del telelavoro senza modificare la legislazione applicabile in materia di sicurezza sociale.
Legislazione svizzera anche per il telelavoro dall’estero
A causa delle restrizioni imposte in relazione al coronavirus, le regole europee in materia di sicurezza sociale, previste nell’ambito dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone e della Convenzione AELS, si applicano in modo flessibile fino alla fine di giugno 2022.
Un lavoratore o una lavoratrice frontalieri rimangono quindi soggetti alla legislazione svizzera in materia di sicurezza sociale, anche se svolgono la propria attività in modalità di telelavoro nel loro Paese di residenza, a prescindere dalla percentuale di attività svolta in quest’ultimo. L’attuazione di questa misura eccezionale avrebbe dovuto cessare alla fine di giugno 2022.
Prolungamento delle regole fino a fine anno
Poiché il telelavoro si è ormai affermato in tutta Europa, anche in futuro il coordinamento dei sistemi nazionali di sicurezza sociale dovrà però tenere conto di questa evoluzione. Il 14 giugno 2022 i membri della Commissione amministrativa dell’UE per il coordinamento dei sistemi nazionali di sicurezza sociale hanno quindi deciso di estendere l’applicazione flessibile delle regole, per un periodo transitorio, fino al 31 dicembre 2022.
Possibile adeguamento anche oltre
A partire dal 1° gennaio 2023, scrive ancora l’UFAS nel suo comunicato, queste regole dovrebbero essere adeguate o interpretate per consentire lo svolgimento di una certa percentuale di telelavoro nello Stato di residenza senza modifica della legislazione applicabile in materia di sicurezza sociale.
L’attuazione concreta sarà concordata nei prossimi mesi a livello europeo nonché tra la Svizzera e gli Stati confinanti.
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