Genova, sono una ventina i dispersi tra le macerie
Potrebbero ancora esserci 10 o 20 dispersi nel crollo del Ponte Morandi sull'A10 a Genova in cui sono morte finora 39 persone, secondo quanto ha precisato il procuratore capo Francesco Cozzi.
Mentre proseguono senza sosta le ricerche sotto le macerie da parte di 340 vigili del fuoco, nella speranza di trovare sopravvissuti. Le indagini si sono estese a nuovi reati nei confronti dei presunti responsabili della tragedia che coinvolge la Società Autostrade: oltre a disastro e omicidio plurimo colposo gli inquirenti vagliano l’ipotesi di attentato alla sicurezza nei trasporti. E anche il Ministero delle Infrastrutture ha fatto sapere di avere avviato un’istruttoria.
Il rebus della concessione
Sul piano politico intanto infuria la polemica e agli annunci di una possibile revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia, in particolare da parte di esponenti dei Cinque Stelle e dello stesso premier Giuseppe Conte, il titolo in Borsa a Milano di Atlantia si è deprezzato del 22%. Nel corso della giornata i toni si sono attenuati e da parte della Lega si è avanzata la possibilità di un compromesso.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini in proposito ha sollecitato i vertici della società concessionaria, che controlla metà della rete autostradale italiana e diverse infrastrutture analoghe all’estero, a pagare le spese degli interventi e indennizzi ai parenti delle vittime e agli sfollati, “in seguito si vedrà”.
In serata però il vicepremier Luigi Di Maio ha ribadito l’intenzione di revocare la concessione e l’atto avviato dal Ministero delle infrastrutture costituisce “un’accelerazione”. Sembrano emergere insomma diverse sensibilità all’interno dell’esecutivo.
Un anno per ricostruire il Ponte Morandi
Il presidente della regione Giovanni Toti ha sostenuto che in un anno il viadotto può essere ricostruito mentre in precedenza la Società Autostrade aveva previsto addirittura 5 mesi per il completamento dell’opera. “Chi lo pagherà sarà Autostrade, chi lo costruirà lo valuteremo”, ha aggiunto in proposito il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi.
Oggi si è poi fatta sentire anche l’Unione europea che per bocca del portavoce della Commissione Christian Spahr ha ricordato che, “per quanto riguarda la responsabilità sulla sicurezza delle infrastrutture stradali sul Trans-European transport network (Tent), nel caso sia gestita da un operatore privato, è il concessionario ad avere la responsabilità della sicurezza e della manutenzione della strada”.
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