Andy Warhol e Roy Lichtenstein sono stati tra i più importanti rappresentanti della pop art, ma anche in Svizzera i talenti non sono mancati. Una mostra ad Aarau svela come gli artisti elvetici hanno interpretato questa corrente artistica.
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tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 16.5.2017)
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La pop art, abbreviazione di “popular art”, ovvero “arte popolare”, è nata negli Stati Uniti e in Gran Bretagna alla fine degli anni Cinquanta. Un’espressione artistica dai colori vivaci, che si appropria di beni di consumo quotidiani e simboli della società del Dopoguerra. Chi non ha mai visto i ritratti di Marylin Monroe firmati Andy Warhol? O uno dei quadri-fumetti di Roy Lichtenstein?
Questa corrente ha fatto emuli anche in Svizzera, come si può scoprire in un’esposizione Collegamento esternopresentata al Kunsthaus di Aarau. “C’erano elementi che venivano imitati, come i colori sgargianti di Andy Warhol o i punti di Roy Lichtenstein, ma si ricorreva anche a motivi tipicamente elvetici, come gli chalet, i gerani, il formaggio”, spiega la curatrice della mostra Madeleine Schuppli.
Un’arte superficiale? “No, non è stata un’arte senza contenuti. Il suo contenuto era il presente, gli artisti osservavano il proprio tempo, anche attraverso i media, la pubblicità, la moda. Nelle loro opere riproducevano lo stile di vita moderno di allora”.
Barbara Davatz, Ricordi da Appenzello, 1968
Gelatina d’argento su carta baritata, colorata a mano, 28.4 x 38.2 cm
Lascito dell’artista
Barbara Davatz
Max Matter, Castello di Chillon, 1968
Spray su Kellco, 121.3 x 150 x 1,8 cm
Aargauer Kunsthaus, Aarau / Donazione dal lascito Robert Beeli
Aargauer Kunsthaus, Aarau / Schenkung aus dem Nachlass Robert Beeli
Rainer Alfred Auer, B.B. / objekt, 1968
Resina, 61 x 71 x 54 cm
Prestito da Christian e Beatrice Auer
Foto: Primula Bosshard
Primula Bosshard
Ueli Berger, Softy, 1967
Acrilico, 98 x 67 x 19 cm
Prestito di Sylvia e Kurt Aellen
Foto: Brigitt Lattmann
Brigitt Lattmann
Fernando Bordoni, Autostop 2, 1970
Tecnica mista su carta, 75 x 75 cm
Collezione privata
tvsvizzera
Anton Bruhin, Stillleben Bazooka, verso il 1965
Pastello su carta, 23 x 19.5 cm
Lascito dell’artista
Foto: Brigitt Lattmann
Brigitt Lattmann
Samuel Buri, Chalet psichedelico, 1967
Acrilico, spray su cotone, 97 x 130 cm
Aargauer Kunsthaus, Aarau
Foto: Jörg Müller
Jörg Müller
Barbara Davatz, Ricordi da Appenzello, 1968
Gelatina d’argento su carta baritata, colorata a mano, 38.2 x 28.4 cm
Lascito dell’artista
Barbara Davatz
Urs Dickerhof, Bomba primaverile, 1966
Olio su tela, 85 x 65 cm
Kunstmuseum Bern, Donazione Lotti Pulver
Kunstmuseum Bern
Franz Gertsch, Mireille, Colette, Anne, 1967
Dispersione su carta su Pavatex, 118 x 77 cm
Aargauer Kunsthaus, Aarau
Aargauer Kunsthaus
Urs Lüthi, Hello Jack, 1967
Acrilico su pannello di legno, 150 x 200 cm
Collezione privata, Zurigo
Urs Lüthi
Markus Müller, Bolide, 1968
Olio su tela, 160 x 180 cm
Aargauer Kunsthaus, Aarau / Donazione dal lascito Robert Beeli
Aargauer Kunsthaus
Max Matter, Hungerberg, 1968
Spray su Kellco, 100 x 120 cm
Aargauer Kunsthaus, Aarau
Aargauer Kunsthaus
Hugo Schuhmacher, Confezione di formaggio Svizzera neutrale, 1969
Grafite e spray colorato su carta, 50.5 x 40.5 x 2.5 cm
Collezione privata Zurigo
Foto: Brigitt Lattmann
Brigitt Lattmann
Markus Müller, Lahco, 1970
Olio su cotone, 150 x 165 cm
Aargauer Kunsthaus, Aarau
Foto: Brigitt Lattmann
Brigitt Lattmann
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