Body-Cam per la polizia ferroviaria svizzera
Gli agenti impegnati nel garantire la sicurezza dei treni e delle stazioni porteranno sulla divisa una piccola telecamera per scoraggiare le aggressioni verbali e fisiche di cui sono vittime con sempre più frequenza, soprattutto di notte.
Dal 2000, i casi di aggressione contro funzionari e autorità è praticamente quadruplicato.
Il progetto pilota lanciato dalle Ferrovie federali svizzere (FFS) durerà 30 settimane e ha l’obiettivo di ottenere “un effetto dissuasivo quando la persona controllata si rende conto che l’intervento viene filmato”, ha spiegato alla radiotelevisione svizzera il vice comandante della polizia ferroviaria Anton Emmenegger.
I dati raccolti finiranno su un server dal quale spariranno automaticamente dopo 100 giorni e il loro utilizzo sarà possibile solo su decisione di un tribunale.
Adrian Lobsiger, preposto della Confederazione alla protezione dei dati accompagna il progetto per evitare eventuali derive. “Ci sono delle condizioni molto chiare. Le bodycam possono essere accese solo nel momento in cui c’è un problema o un’aggressione e devono limitarsi solo a questo”, sottolinea.
A conclusione dell’esperienza le FFS valuteranno se equipaggiare con regolarità i loro agenti con questa tecnologia.
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