Primo passo verso la vendita di alcolici alla Migros
La Migros, il principale dettagliante della Confederazione, si appresta a sfatare un vero e proprio tabù, mettendo in vendita nei suoi negozi le bevande alcoliche.
La maggioranza dei delegati della Federazione delle cooperative del gigante arancione (FCM), riuniti a Zurigo, ha infatti votato – con 85 voti contro 22 – in favore di un cambiamento degli statuti per derogare al divieto del fondatore Gottlieb Duttweiler voleva evitare di contribuire al fenomeno della dipendenza della popolazione dall’alcol (per lo stesso principio il grande distributore non vende tabacchi).
Il suo cruccio era infatti quello che i clienti, attratti dalla politica di prezzi convenienti della Migros, facessero incetta di prodotti legali che creano dipendenze nocive.
In realtà quello di oggi non è che un primo passo verso una liberalizzazione che potrebbe riguardare solo alcune regioni della Svizzera.
Spetterà infatti alle amministrazioni e ai comitati delle dieci cooperative regionali riunirsi per decidere, entro il 3 dicembre e con una maggioranza di due terzi, se accettare i nuovi contratti ed eventualmente sottoporre la questione all’insieme dei loro soci entro il 4 giugno 2022.
Nel 2023 infine, i negozi delle cooperative che dovessero aver accettato i cambiamenti con una maggioranza dei due terzi, e solo questi, potranno mettere negli scaffali vino, birra e superalcolici.
Ma il voto odierno certifica il fatto che il tema, archiviato in un cassetto per molti decenni dopo la morte del fondatore della catena di distribuzione elvetica (e del partito ora scomparso, l’Anello degli indipendenti) nel 1962, è improvvisamente tornato d’attualità.
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