Mendrisio, inaugurato il museo dei trasparenti
È stato inaugurato martedì a Mendrisio il nuovo Museo dei trasparenti, ovvero le raffigurazioni sacre che a Pasqua, retroilluminate, decorano le vie del borgo e accompagnano i figuranti durante le processioni storiche del giovedì e venerdì santo.
Le icone, finora, prendevano vita una volta l’anno. D’ora in poi, una trentina di essere saranno visibili sempre, presso Casa Croci. Una vetrina sulla tradizione. Un’offerta culturale in più per l’intera regione.
Un primo passo per valorizzare queste opere su tela realizzate con un’antica tecnica. “È una tecnica unica”, spiega la storica dell’arte Anastasia Gilardi. “Probabilmente se l’è inventata il Giovan Battista Bagutti, il primo pittore dei trasparenti, ispirandosi forse alle tecniche romane”.
“Sono dipinti su tela esausta, ovvero una tela che è stata un po’ consumata proprio per rendere più trasparente la superficie, una serie di pochissimi colori compatibili, e infine la cera che veniva messa per renderli impermeabili, perché stanno fuori tre o quattro settimane ogni anno”.
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