Condannati due membri del Consiglio centrale islamico
Il Tribunale penale federale ha ribaltato una sentenza di assoluzione presa in precedenza, condannando questa volta a pene sospese con la condizionale Nicolas Blancho e Qaasim Illi, membri del Consiglio centrale islamico della Svizzera (CCIS)
I due imputati comparivano davanti alla Corte di Bellinzona per rispondere delle accuse di propaganda proibita per Al Qaida e organizzazioni affini di matrice islamista estremista. Blancho e Illi avevano diffuso due video realizzati nel 2015 da un altro membro del CCIS, Naim Cherni, durante un viaggio in Siria. Nei filmati veniva data la parola a Abdallah Al-Muhaysini, responsabile dell’organizzazione Jaysh-al-Fath, a cui è affiliata al-Nusra, ‘succursale’ siriana di Al Qaida.
Durante i dibattimenti, il difensore di Blancho aveva sostenuto che il CCIS con i due video ha voluto impedire che dei giovani si affiliassero al gruppo Stato islamico. Gli avvocati degli imputati avevano chiesto il proscioglimento, cercando di dimostrare che l’atto di accusa non menziona specificamente le azioni concrete che dovrebbero essere penalmente rilevanti. Secondo l’avvocato di Blancho se il suo cliente fosse condannato lo sarebbe per le sue opinioni e non per un agire concreto di rilievo penale.
Il Tribunale penale federale (TPF) ha però deciso altrimenti, condannando rispettivamente a 15 e 18 mesi di detenzione sospesi con la condizionale Nicolas Blancho e Qaasim Illi.
Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) aveva chiesto 24 mesi per Illi, membro della direzione del CCIS, e 20 mesi per Blancho, presidente del CCIS, in entrambi i casi con la condizionale.
È la seconda volta che la vicenda approda al TPF. Nel giugno del 2018 la Corte aveva assolto i due imputati per un vizio di forma, ma si è poi dovuto nuovamente occupare del caso dopo una decisione del Tribunale federale, la più alta istanza giudiziaria svizzera.
tvsvizzera.it/mar/ats con RSI (TG del 27.10.2020)
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