Proseguirà l’aiuto militare occidentale all’Ucraina
I leader del G7 promettono alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco ulteriori sostegni a Kiev. Dal rappresentante cinese Wang annunciata un’iniziativa per la pace in Ucraina.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Al vertice di Monaco i membri del G7 hanno ribadito “la loro determinazione a continuare a sostenere l’Ucraina nell’esercizio del suo diritto di difendersi dall’invasione della Russia, anche fornendo assistenza militare e di difesa”.
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Nel documento finale del vertice sulla sicurezza, il primo sotto presidenza giapponese al quale ha partecipato anche il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, è stato aggiunto che i partecipanti al G7 si impegnano a fornire assistenza energetica “per mitigare gli effetti dei brutali attacchi della Russia ai civili e alle infrastrutture critiche”.
Inaccettabili le minacce nucleari di Mosca
I rappresentanti dei Paesi occidentali, cui si è aggiunto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, hanno anche condannato “la retorica nucleare irresponsabile della Russia”, definita inaccettabile. Qualsiasi uso di armi chimiche, biologiche o nucleari, avvertono i sette “grandi”, “avrebbe gravi conseguenze”.
In proposito è stato menzionato “il sequestro e la militarizzazione da parte della Russia della centrale nucleare di Zaporizhzhya” per la quale è stato chiesto il ritiro immediato delle forze e del personale russi, viste le preoccupazioni manifestate anche dall’agenzia internazionale AIEA riguardanti la sicurezza nucleare in Ucraina.
Su quanto sta avvenendo nel paese bagnato dal Mar Nero, hanno affermato i ministri del G7, sarà chiesto alla leadership russa, compreso il presidente Putin, di rendere conto, in conformità al diritto internazionale, affinché non ci sia impunità “per i crimini di guerra e le altre atrocità, compresi gli attacchi alle popolazioni civili e alle infrastrutture” e le “deportazioni forzate di civili ucraini in Russia”.
Iniziativa cinese
Ma l’aspetto più interessante che sembra emergere dal summit è dato dal fatto che il capo della diplomazia di Pechino Wank Yi ha anticipato la presentazione di una proposta di pace in cui vengono difesi i principi di integrità territoriale e sovranità.
Una novità subito colta dall’omologo ucraino Dmitry Kuleba che ha riconosciuto il potenziale “ruolo cinese” nella soluzione della crisi e lo ha incontrato in un bilaterale a margine. Nonostante questo sviluppo il ministro ucraino ha ribadito la richiesta di armi e, in particolare, caccia, che si è detto sicuro di ricevere dai partner occidentali.
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