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In migliaia manifestano contro la Brexit

"Unire, ripensare e respingere la Brexit": questo lo slogan portato in piazza oggi a Londra da almeno cinquantamila persone, secondo gli organizzatori, per chiedere al governo britannico di rinunciare all'uscita dall'Ue, alla vigilia di un importante voto in Parlamento sulla legge quadro che revoca la normativa europea, il Repeal Bill.

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La Marcia Popolare per l’Europa, in un tripudio di colori giallo-blu, emblema della bandiera stellata dell’Ue, e t-shirt con le scritte ‘Exit for Brexit’ e ‘Rimarrò fino alla morte’, ha percorso le vie centrali della capitale per poi convergere nella piazza di Westminster.

C’è un numero crescente di persone preoccupato per l’impatto della Brexit sulle loro vite, ha assicurato uno dei promotori della marcia, il leader dei liberaldemocratici Vince Cable, sottolineando che “il progetto europeo, l’unione doganale, il mercato unico e l’approccio comune sull’ambiente sono tutte questioni anche della Gran Bretagna”.

Mentre l’ex ministro Ed Davey ha affermato dopo la “rabbia e l’angoscia è subentrato anche l’imbarazzo per i leader del nostro Paese”, che secondo i libdem tra l’altro non avrebbero la competenza necessaria per portare avanti i negoziati. Davey ha poi rivolto un appello ad “ascoltare chi sta dall’altro lato per cercare di guarire le ferite e riunificare il Paese”.

Tra i manifestanti si percepisce soprattutto un sentimento di incredulità. “Ho vissuto, lavorato e amato in Europa per anni, tutta la mia esistenza è stata europea, con mio marito abbiamo lavorato per costruire questo, ed ora che succede?”, si chiede una donna. Un altro partecipante alla marcia spiega: “Non credo che le persone sapessero davvero cosa stessero votando. “Dopo il referendum mi sono sentito sempre più frustrato: quelle persone che hanno condotto la campagna per lasciare l’Ue non hanno davvero un’idea di quello che intendevano fare”.

Sul fronte dei negoziati tra Bruxelles e Londra si procede molto a rilento dopo l’avvio nel marzo scorso. Con lo scoglio principale del risarcimento miliardario che i britannici dovranno pagare per l’uscita dall’Ue, che dovrebbe scattare nel 2019.

Anche all’interno delle mura del Regno si consuma una dura battaglia politica. Lunedì la Camera dei Comuni sarà chiamata a votare il Repeal Bill, la legge quadro che revoca la normativa europea.

Eppure, quello che doveva essere un passaggio legislativo quasi scontato si è tramutato in una nuova difficile prova per il governo di Theresa May, che ritiene “cruciale” l’approvazione della legge. Perché nel campo conservatore la fronda dei pro-Ue potrebbe essere decisiva per affossare il provvedimento, votando insieme con i laburisti. E contribuendo ad una nuova pesante battuta d’arresto sulla strada del Leave.

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