Dopo cinque mesi di psicodramma politico si avvicina a conclusione la crisi istituzionale catalana: il presidente deposto Carles Puigdempont ha designato ieri sera Quim Torra, 56 anni, quale candidato alla presidenza catalana.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/fra con RSI
Contenuto esterno
Salvo colpi di scena, Torra, giornalista come Puigdemont, sarà eletto al secondo turno dal parlamento regionale la settimana prossima.
Il presidente dell’assemblea, Roger Torrent, venerdì compie un giro di consultazioni dei leader politici e convoca i deputati per i due turni dell’investitura. Il primo, a maggioranza assoluta, probabilmente andrà a vuoto. Torra con ogni probabilità sarà eletto al secondo turno a maggioranza semplice con 66 voti a favore su 135 (i 34 voti di JxCat di Puigdemont e i 32 di Erc), 4 astensioni della Cup e 65 voti contrari dei no indipendentisti (unionisti e Podemos).
Puigdemont rinuncia
La mossa di Puigdemont sblocca la crisi istituzionale catalana praticamente allo scadere del tempo previsto dalla legge prima della riconvocazione automatica delle elezioni, in assenza di un nuovo presidente eletto entro il 22 maggio.
Il “president” deposto – ora in esilio a Berlino e inseguito da mandato di arresto spagnolo – di cui la corte costituzionale di Madrid ha di nuovo bloccato la possibile rielezione a distanza, ha optato finalmente per il “piano D”, dopo avere mantenuto alto fino all’ultimo il conflitto con lo stato spagnolo.
Il fronte indipendentista, che ha riconquistato la maggioranza assoluta nel Parlament alle elezioni del 21 dicembre, ha prima proposto la candidatura dello stesso Puigdemont, vietata dalla Corte costituzionale, poi quella di Jordi Sanchez, in carcere preventivo a Madrid, bloccata dal tribunale supremo spagnolo. Quindi è stato proposto Jordi Turull, però arrestato fra il primo e il secondo turno.
Torra incesurato
Torra, vicino a Puigdemont, come lui di Girona, è il quarto a scendere in campo. A differenza dei primi tre, non è in carcere né, per ora, incriminato. Potrà formare un governo “effettivo” ponendo cosi fine al commissariamento della Catalogna da parte di Madrid, scattato dopo la proclamazione della “indipendenza” il 28 ottobre e avviare la normalizzazione del quadro politico e istituzionale e il recupero dell’autonomia catalana.
“Dovrà rispettare la legge” ha subito avvertito il premier spagnolo, Mariano Rajoy. Torra potrebbe però essere un presidente “provvisorio”: l’obiettivo dichiarato degli indipendentisti è riportare non appena possibile Puigdemont al potere.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
Barcellona chiede la liberazione di Puigdemont
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Parlament catalano, riunito in sessione urgente, ha dunque chiesto la liberazione di Carles Puigdemont, detenuto in Germania, e degli altri leader indipendentisti in carcere a Madrid. In una risoluzione approvata per iniziativa dei gruppi indipendentisti, l’assemblea ha inoltre sancito il diritto di Puigdemont di essere rieletto presidente della Catalogna contro il veto di Madrid. Questo…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona e nelle altre città della Catalogna. La polizia ha caricato davanti alla delegazione del governo spagnolo a Barcellona i manifestanti, che hanno incendiato cassonetti. Quattro persone sono state arrestate. Il presidente del Parlament catalano, Roger Torrent, ha denunciato in un messaggio istituzionale diffuso nella notte un…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Tutti formalmente incriminati per presunta ‘ribellione’ da Llarena. Rischiano 30 anni di carcere per avere portato avanti pacificamente il progetto politico dell’indipendenza. L’arresto di Turull è un durissimo colpo per il funzionamento delle istituzioni della Catalogna, in pieno caos e sempre senza governo a oltre tre mesi dalle elezioni del 21 dicembre. Con Turull sono…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Torrent ha puntualizzato che l’ex leader auotesiliatosi in Belgio resta l’unico candidato valido a guidare la Catalogna e che “non ne sarà presentato un altro”. Ha assicurato inoltre che Puigdemont mantiene “tutti i diritti” per ricevere l’investitura. Lunedì il leader indipendentista gli aveva infatti chiesto di tutelare la sua immunità parlamentare, per evitare di essere…
Questo contenuto è stato pubblicato al
A meno di due mesi dalla proclamazione dell’indipendenza e dall’immediata decapitazione da parte di Madrid delle istituzioni catalane, la regione ribelle ha votato di nuovo oggi per il campo indipendentista, secondo il primo exit-poll diffuso da La Vanguardia-Rac 1. Le tre liste del fronte repubblicano – Erc del vicepresidente Oriol Junqueras in carcere a Madrid,…
Catalogna, mandato di cattura europeo per Puigdemont
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il legale fiammingo di Carles Puigdemont ha fatto sapere che intende dare battaglia anche perché la legislazione belga non prevede due dei reati contestati dai magistrati spagnoli, vale a dire quelli di ribellione e sedizione per i quali sono comminate pene fino a 30 anni di carcere. Del resto non sarebbe la prima volta che…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza già questa sera in tutte le città catalane al grido di “Llibertat” e di “Non è giustizia, è dittatura!” per denunciare le incarcerazioni. Restano a piede libero per ora, nell’esilio di Bruxelles, solo lo stesso Puigdmeont e i quattro ministri che lo hanno seguito in Belgio…
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.