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Putin confermato al Cremlino con un plebiscito

Come era stato ampiamente pronosticato da tutti Vladimir Punti ha stravinto con il 76,7% dei voti le presidenziali russe, lasciando agli sfidanti rimasti solo le briciole.

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Dietro all’uomo forte del Cremlino si è piazzato il comunista Pavel Grudinin, l’unico in grado di superare la soglia del 10%, assestandosi intorno al 12%. Terzo è giunto Vladimir Zhirinovskij, il nazionalista leader del Partito liberaldemocratico alla sua sesta candidatura, con il 5,6% dei consensi.

“Vi ringrazio: il successo è il nostro destino”, ha affermato il presidente rieletto parlando alla folla riunita al Maneggio, a due passi dalla Piazza Rossa. Il chiaro risultato, secondo quanto hanno rilevato gli analisti, è stato indubbiamente influenzato anche dallo scontro con Londra sul caso dell’ex agente dell’intelligence di Mosca Serghei Skripal che ha avuto una eco internazionale e ha contribuito ha coalizzare i consensi sul presidente uscente.

Il portavoce dello staff presidenziale Andrei Kondrashov ha in proposito ringraziato pubblicamente la premier britannica Theresa May per aver fatto impennare l’affluenza. “Ancora una volta la Gran Bretagna non ha capito la mentalità della Russia: se ci accusano di qualcosa in modo infondato, il popolo russo si unisce al centro della forza e il centro della forza oggi è senz’altro Putin”, ha dichiarato. Mentre lo stesso Putin aveva definito una “sciocchezza” la tesi di Londra.

L’unica nota dolente riguarda invece l’affluenza, attestatasi al di sotto dell’obiettivo del 70%. Secondo le stime del centro demoscopico statale Vtsiom sarebbe intorno al 63,7% ma il presidente voleva un plebiscito anche riguardo la partecipazione al voto per tacitare l’opposizione, che ha boicottato par varie ragioni l’appuntamento elettorale, ed eventualmente modificare nel corso del suo quarto mandato i vincoli costituzionali che gli impediscono di ripresentarsi tra sei anni.

Riguardo alle presunte irregolarità la Commissione Elettorale Centrale guidata da Ella Pamfilova ha sostenuto che non vi sono stati grossi problemi. Alexei Navalny, il principale oppositore di Punti escluso dalle elezioni, ha confermato la genuinità dei dati sull’affluenza alle urne alle 17 (circa il 51%) poiché in linea con le verifiche dei suoi osservatori dislocati ai quattro angoli del Paese.

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