Quando la FIFA si trasforma in banca
Diverse città e Cantoni svizzeri hanno ricevuto negli ultimi anni prestiti per decine di milioni di franchi dalla federazione calcistica internazionale. Una pratica che solleva interrogativi, soprattutto perché a riscuotere i crediti sono state spesso autorità comunali o cantonali a maggioranza di sinistra, uno schieramento politico piuttosto critico nei confronti della FIFA.
Due settimane fa, un’inchiesta dei giornali del gruppo Tamedia aveva rivelato che negli ultimi sei anni la città di Berna ha ricevuto diversi prestiti a corto termine da parte della federazione calcistica con sede a Zurigo per un ammontare complessivo di circa 1,8 miliardi di franchi.
La capitale federale non è però l’unico ente pubblico svizzero ad aver fatto capo all’enorme patrimonio accumulato dalla FIFA grazie agli introiti dei diritti televisivi e altre sponsorizzazioni, stando a quanto emerge da un’inchiestaCollegamento esterno della Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS.
Nel 2022, la città di Losanna ha preso in prestito 40 milioni di franchi dalla FIFA, il cantone di Neuchâtel 100 milioni di franchi e la città di Ginevra 150 milioni di franchi. Anche le città di Neuchâtel (10 milioni nel 2019), Friburgo (10 milioni nel 2022) e La Chaux-de-Fonds (cifra non indicata) hanno sottoscritto prestiti con la federazione. Transazioni di questo tipo sono state effettuate anche a Winterthur e a Frauenfeld.
Le operazioni sono state effettuate tramite una piattaforma finanziaria online, la startup Loanboox con sede a Zurigo. Il modello di business di questa azienda consiste nel mettere in contatto diretto i mutuatari (enti pubblici o aziende) con i finanziatori, come banche, compagnie di assicurazione, fondi pensione ma anche soggetti privati, senza intermediari.
Offerta molto vantaggiosa
Come detto, la FIFA ha in cassa miliardi di franchi provenienti dalla vendita di diritti televisivi, licenze e sponsorizzazioni per la Coppa del Mondo. E poiché tenere tanto contante nelle banche era costoso in tempi di tassi d’interesse negativi, si è preferito far circolare questo denaro.
Diversi dicasteri finanziari hanno indicato alla RTS che le offerte di prestito della FIFA erano finanziariamente molto attraenti, cioè senza spese e interessi. Ma questi non erano gli unici criteri che entravano in gioco.
Per il Cantone Neuchâtel, i prestiti dovevano essere in franchi svizzeri e provenire da organizzazioni soggette alla giurisdizione svizzera, ha dichiarato lunedì sulle onde della RTS il consigliere di Stato neocastellano Laurent Kurth. “Una volta soddisfatte queste due condizioni, abbiamo accettato le offerte più convenienti, fermo restando che eravamo alla ricerca di crediti a breve termine, al fine di erogare gli aiuti Covid il più rapidamente possibile”.
“Le transazioni con la FIFA hanno rappresentato meno del 5% di queste operazioni a corto termine”, ha precisato il ministro delle finanze del Cantone Neuchâtel.
Nessun criterio etico
Tuttavia, questi prestiti finanziariamente interessanti sollevano delle domande. La FIFA recentemente è stata oggetto di molte critiche, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione dei Mondiali in Qatar. Alcuni ex membri della federazione sono stati o sono tuttora indagati dalla giustizia per sospetta corruzione, frode o amministrazione infedele.
I partiti di sinistra – spesso maggioritari nelle grandi città svizzere – hanno espresso numerose critiche nei confronti della FIFA. Laurent Kurth, socialista, difende però la scelta del suo Cantone: “Alla FIFA non è vietato operare in Svizzera, non è un’organizzazione criminale. Inoltre, in passato sono stati criticati anche altri finanziatori, in particolare alcune banche. (…) D’altra parte, quando si emettono obbligazioni, che nessuno critica, in realtà non si sa chi ci presta i soldi. Da questo punto di vista, quindi, credo che le critiche ai prestiti FIFA siano del tutto infondate”.
Problema politico
Il Cantone Neuchâtel ha deciso comunque di porre fine a questa pratica. Non da ultimo per ragioni politiche: “È chiaro che dal momento in cui la FIFA è regolarmente protagonista di controversie mediatiche, dobbiamo mettere in discussione la pertinenza politica” di contrarre dei prestiti, ammette Laurent Kurth. Il ministro delle finanze neocastellano rileva inoltre che la FIFA, contrariamente ai ‘normali’ istituti di credito, non è soggetta alla supervisione della FINMA, l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari.
La città di Losanna ha da parte sua indicato che “la questione non si pone più perché sembra che la FIFA non voglia più concedere prestiti agli enti locali”. La Federazione internazionale di calcio non ha dal canto suo risposto alle domande della RTS.
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