Quando la Posta si trasforma in Babbo Natale
Ogni anno, addetti del servizio postale svizzero vengono impiegati per rispondere alle decine di migliaia di letterine che i bambini di tutto il Paese inviano a San Nicolao, Santa Claus o Gesù Bambino.
Anche chi non festeggia il Natale o non sente particolare trasporto per questa festività non può rimanere indifferente di fronte al fremito vissuto dai bambini nel periodo natalizio. Le luci che decorano le case e le città, la speranza di ricevere giochi nuovi, le vacanze, i film di Natale da guardare in famiglia, il calendario dell’Avvento… tutto crea un’atmosfera magica. E in particolar modo la rassicurante e bonaria figura di Babbo Natale, o Gesù Bambino, – a seconda delle tradizioni familiari – incrementano l’attesa e l’incanto.
In Lapponia o sul Lago di Costanza
È proprio a loro che le letterine dei piccoli (e chissà, forse, segretamente, anche di qualche adulto) si rivolgono affinché i propri sogni vengano realizzati e il buon Babbo, direttamente da Rovaniemi, in Lapponia, o Gesù Bambino, dal villaggio di Wienacht, sul Lago di Costanza, rendano visita ai mittenti con in groppa il sacco pieno di doni.
Sono questi infatti gli indirizzi “ufficiali” forniti dalla Posta svizzeraCollegamento esterno a tutti coloro che desiderano, carta e penna alla mano, mettere per iscritto i propri desideri. Certo, le probabilità che la lista si esaudisca grazie al solo invio è poco probabile. Del tutto verosimile è invece la possibilità di ricevere una risposta, oltre a un piccolo pensiero.
Quasi 36’000 lettere ricevute
I postini – pardon, elfi – che si occupano di evadere la corrispondenza sono meno di una decina e, nel centro di smistamento postale di Cadenazzo, in canton Ticino, rispondono ogni anno alle decine di migliaia di lettere in arrivo. A Natale del 2021 sono infatti state ricevute 35’903 letterine. In meno di dieci anni il loro numero è raddoppiato! Nel 2012, le liste dei desideri inviate alla Posta svizzera erano state infatti 17’160.
Delle quasi 36’000 inviate alla fine dello scorso anno, gli “elfi” hanno infatti replicato a più del 90% delle missive. Nel 9% dei casi, nonostante le ricerche, non è stato invece possibile risalire ai mittenti per mancanza di informazioni.
Desideri scritti soprattutto in francese
Essendo in Svizzera, le letterine a Babbo Natale arrivano ovviamente in più lingue e, in altrettante, vengono mandate le risposte. Come mostra il grafico sottostante, la ripartizione linguistica dei biglietti ricevuti non corrisponde tuttavia a quella reale del Paese.
Se in Svizzera, il 65% circa della popolazione parla il tedesco o lo svizzerotedesco, il 23% francese, l’8% italiano e il 0,5% romancio, i messaggi ricevuti non si suddividono linguisticamente allo stesso modo. I bambini di lingua francese sono quelli che in assoluto ricorrono maggiormente a questa pratica, seguiti (con un importante scarto) dai germanofoni e, appena dopo, dagli italofoni. Se nel 60% dei casi le letterine sono in francese, solo nel 19% sono in tedesco. Il 15% delle liste dei desideri è poi in italiano e il 6% in inglese.
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