Quando la Svizzera boicottò un film di Hollywood
L'ultimo film muto di Ernst Lubitsch, uscito nel 1929, era ambientato in Engadina. Tuttavia, il lungometraggio non fu per nulla apprezzato in Svizzera.
“Eternal Love” (“La valangaCollegamento esterno” nella versione italiana) racconta la struggente storia d’amore tra il cacciatore Marcus Paltran e la bella Ciglia nell’altrettanto struggente paesaggio dell’Engadina.
Engadina si fa per dire, poiché il film fu in realtà girato totalmente in Nordamerica. Il villaggio di Pontresina era un semplice studio di Hollywood, mentre molte scene ‘alpestri’ furono girate in Canada.
A gettare luce su questa vicenda – di cui si sapeva ben poco – è una donazione ricevuta dalla Biblioteca cantonale di Coira.
Quando uscì nelle sale svizzere, il lungometraggio suscitò forti critiche: troppo kitsch e troppo americano. “Il pubblico si aspettava un film svizzero. Con montagne svizzere, un villaggio svizzero e attori svizzeri. il villaggio era però una cittadina artificiosa con riferimenti da tutto l’arco alpino. Le montagne non riproducevano il Bernina, cosa non accettata, e gli eroi erano sì eroi ma hollywoodiani”, spiega Christian Brassel, della Biblioteca cantonale dei Grigioni.
A inscenare proteste fu soprattutto una società studentesca engadinese. Il film restò così nelle sale per appena due settimane, molto poco per l’epoca e per una produzione di questo tipo.
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