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Quadri in prestito: l’arte a portata di ogni portafoglio

uomo osserva parete coperta di quadri
L'arte in prestito: una manna per gli indecisi. Immagine illustrativa. KEYSTONE

Le artoteche stanno ai quadri come le biblioteche stanno ai libri. Ne è da poco stata inaugurata una a Wettingen che permette di prendere in prestito delle tele, tenerle in casa per un anno e poi restituirle.   

I quadri, si sa, rendono subito uno spazio più bello. C’è chi li fa da sé, chi commissiona ad amiche e amici artisti, chi compra stampe di opere più o meno famose. Pochi fortunati, infine, riescono ad avere in casa tele di pittori conosciuti.  

Grazie alle artoteche, però, c’è una nuova categoria: appassionate/i di arte che vogliono avere in casa dipinti originali, ma non potendoseli permettere oppure temendo di spendere troppi soldi per qualcosa su cui cambieranno idea, li prendono in prestito.  

Il concetto di artoteca (ossia una biblioteca dell’arte) è abbastanza recente. Ve ne avevamo già parlato qualche anno fa. Oggi vi parliamo di quella di Wettingen, nel canton Argovia.  

Come si fa con i libri in una biblioteca, così nell’artoteca si trova una moltitudine di stili, dimensioni, epoche. A Wettingen c’è un’ampia scelta di opere di artiste e artisti svizzeri. 

Il costo del prestito è più alto di quello di un libro: sborsando 70 franchi, si può avere in casa il quadro di un artista per un anno. Anche se, pensandoci bene, in biblioteca, se ci si dimentica di riportare un libro per 12 mesi, probabilmente le penali arrivano allo stesso prezzo… 

Un anno basta? Secondo un appassionato di arte, intervistato dalla Radiotelevisione della Svizzera italiana RSI a Wettingen, sì: “L’arte è fugace. Se ne prende uno, poi un altro. È più interessante che avere sempre lo stesso”. 

Artisti svizzeri, dicevamo, generalmente poco conosciuti. La cifra di 70 franchi, insomma, non vi permetterà di avere in casa un’opera di Giacometti. Ma – chi lo sa? – alcuni un giorno potrebbero raggiungere la fama mondiale dello scultore grigionese. Consigliamo, quindi, di documentare la presenza di queste opere tra le mura di casa. Chissà che un giorno non abbiate l’occasione di dire che siete stati anche voi proprietari di “un’opera di Tizio Caio, la cui retrospettiva è stata inaugurata proprio oggi al MoMa/Guggenheim/Tate”.   

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SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

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