Razzismo, “le critiche Onu sono frutto di malintesi”
Berna respinge le accuse di “razzismo sistemico" formulate da una commissione indipendente. L’ambasciatore all’Onu Jürg Lauber parla di “congetture” e malintesi" e promette approfondimenti sulla questione.
La commissione di esperti incaricata dall’Onu di valutare la situazione in Svizzera ha espresso “molta inquietudine” per l’atteggiamento delle forze dell’ordine e del sistema giudiziario elvetico.
Da parte sua l’ambasciatore svizzero presso l’Onu Jürg Lauber ha sostenuto davanti al Consiglio per i diritti umani a Ginevra – il quale ha discusso lunedì della questione – che le valutazioni del gruppo di lavoro sono frutto di congetture e malintesi che non sono rappresentativi della realtà.
La Svizzera, ha precisato il diplomatico, “non è soddisfatta per le critiche mosse dalla commissione e molte delle conclusioni generali sembrano fondate solo su uno o pochi casi singoli”.
In proposito le autorità elvetiche hanno già riconosciuto l’esistenza di un problema su cui nelle prossime settimane, ha indicato sempre Jürg Lauber, verrà pubblicato uno studio redatto dal Servizio federale per la lotta al razzismo.
“Il razzismo e la discriminazione razziale, anche nei confronti delle persone di origine africana, sono problemi che devono essere affrontati con urgenza”, ha riconosciuto Jürg Lauber.
Nel rapporto degli esperti, in cui vengono sottolineati i progressi fatti nel sostenere le iniziative che combattono la discriminazione razziale nella Confederazione, si raccomanda a Berna di porre fine all'”impunità” della polizia nominando procuratori indipendenti e vengono chieste indagini su tutti i decessi avvenuti nelle carceri o nei centri d’asilo, oltre a più “dati etnici” per valutare la portata delle discriminazioni razziali.
Il gruppo di lavoro auspica anche meccanismi di denuncia indipendenti per le vittime di questo tipo di reati.
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