Bruxelles ha elaborato un piano d’azione per aiutare l’Italia confrontata con una forte pressione migratoria, soprattutto in queste settimane nelle quali le condizioni meteo favoriscono la traversata del Mediterraneo da parte delle imbarcazioni colme di disperati che partono dalla Libia.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 4.7.2017)
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Dopo il no di Francia e Spagna all’apertura dei loro porti alle navi delle ong, la Commissione Ue ha deciso di destinare altri 35 milioni di euro per la gestione urgente degli arrivi, ma nel contempo ha chiesto a Roma di accelerare le procedure sui rimpatri attraverso l’applicazione di procedure veloci e restrittive, soprattutto per i cosiddetti migranti economici.
L’Ue invita inoltre l’Italia a preparare un codice di condotta per le ong che effettuano attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Per le organizzazioni umanitarie si prospetta infatti il divieto di entrare in acque libiche e di contattare gli scafisti che salpano dall’Africa.
A Tunisia e Libia la Commissione Ue chiede invece di dichiarare le rispettive aree di ricerca e salvataggio (Sar) che servono a delimitare l’area di mare per cui sono competenti per le operazioni di salvataggio.
Il piano d’azione sollecita poi gli Stati membri a contribuire maggiormente al Fondo per l’Africa per completare il contributo da 2,6 miliardi di euro contenuto nel bilancio Ue e ad accelerare i ricollocamenti dall’Italia, paese che deve essere sostenuto anche in tema di rimpatri degli irregolari. In quest’ottica Bruxelles spinge per una riforma di Dublino che, come noto, assegna i richiedenti al primo paese d’arrivo dei profughi.
Ma su tutte queste raccomandazioni non sembra esserci unità d’intenti tra i 28 e il vertice di giovedì a Tallin dei ministri degli interni e di giustizia rischia di essere un clamoroso flop. Soprattutto dopo che l’Austria ha previsto di rafforzare il suo dispositivo di sicurezza alle frontiere con 750 militari dislocati al Brennero.
Una decisione che ha già suscitato l’irritazione di Roma, che teme di trovarsi da sola a gestire l’emergenza. Dei circa 100’000 migranti giunti in Europa dall’inizio dell’anno 85’000 sono infatti sbarcati sulle coste italiane, mettendo a dura prova il sistema d’accoglienza predisposto dal governo italiano.
Ci si attrezza anche alla frontiera sud della Confederazione
Anche i cantoni Ticino e Grigioni temono un’estate calda sul fronte migratorio. Il consigliere di Stato retico Christian Rathgeb ha annunciato oggi di essere in stretto contatto con le Province di Sondrio e di Bolzano-Alto Adige, dove si recherà domani per una visita che ha lo scopo di coordinare gli interventi.
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