Ci sono tanti dossier aperti, alcuni ostici, che interferiscono sui buoni rapporti tra Svizzera e Italia. Temi che ora dovranno aspettare l'insediamento del nuovo governo italiano per trovare una soluzione. Così il responsabile della diplomazia elvetica, il ticinese Ignazio Cassis.
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tvsvizzera.it/fra con RSI
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Incontro a Bellinzona, capitale del Canton Ticino, tra il governo cantonale e il Consigliere federale Ignazio Cassis, Capo del Dipartimento federale degli affari esteri. Incontro voluto per discutere soprattutto dello stato delle relazioni fra il Cantone Ticino e la Confederazione e di approfondire alcuni temi politici d’attualità.
Temi che riguardano i rapporti tra il Canton Ticino e la vicina Lombardia e l’Italia in generale. Pensiamo all’accordo sui frontalieri, alla chiusura dei valichi doganali minori durante le ore notturne e alla difficoltà degli istituti finanziari ticinesi (e svizzeri) ad entrare nel mercato italiano. Tutti dossier fermi da anni che i governi italiani che si sono succeduti in questi anni non hanno mai veramente affrontato con la volontà di trovare a breve una soluzione.
Come ha ricordato ancora oggi Ignazio Cassis, ora si deve aspettare l’insediamento del nuovo governo italiano per capire come muoversi. Certo è che già negli ultimi mesi del governo Gentiloni, Ignazio Cassis si è incontrato con il suo omologo italiano Angelino Alfano senza che si muovesse nulla. L’impressione è che all’Italia interessi ben poco l’accordo contro la doppia imposizione (accordo fiscale) che ha quale corollario, tra l’altro, anche l’accordo sui frontalieri.
Per quanto riguarda invece la chiusura dei valichi doganali minori durante le ore notturne – in via sperimentale sono state chiuse per sei mesi durante il 2017 – Ignazio Cassis ha promesso che una decisione definitiva sarà presa a breve.
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