Rifugiati al posto degli inquilini, Argovia riconosce l’errore
La vicenda degli inquilini/e sfrattati per far alloggiare profughi/e a Windisch, in Canton Argovia, che sta facendo molto discutere anche al di fuori dei confini comunali, si arricchisce di nuovi elementi.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
In una lettera inviata mercoledì al Comune, il rappresentante del governo cantonale Jean-Pierre Gallati (UDC) ammette che ci sono stati errori di valutazione. In particolare, ha ammesso, il servizio sociale del suo dipartimento non ha prestato attenzione all’aspetto dei contratti di locazione esistenti e alle conseguenze per gli inquilini.
Contenuto esterno
La controversia potrebbe però essere in via di composizione, almeno parzialmente. Il Cantone, ha assicurato il responsabile dipartimentale, sta cercando una soluzione consensuale: l’obiettivo è quello di lasciare i locatari e le locatarie attuali nei loro alloggi finché non avranno trovato una sistemazione alternativa.
Intanto il responsabile della società proprietaria che ha sede a Wollerau (Svitto) ha fatto sapere che il provvedimento preso nei confronti delle persone che occupano attualmente l’edificio è dovuta al fatto che verrà costruito un nuovo complesso immobiliare.
Alla radio pubblica SRF il dirigente ha precisato che la disdetta, che riguarda 32 appartamenti, è stata decisa solo perché “l’immobile esistente ha raggiunto il suo ciclo di vita strutturale”. La società, ha aggiunto, “si rammarica profondamente” di questa situazione, precisando che le ragioni che hanno portato agli sfratti e l’uso temporaneo degli alloggi da parte delle e dei rifugiati non sono correlati.
Lunedì scorso le autorità comunali si erano dette “profondamente scioccate” dalla risoluzione del contratto di locazione, in comune accordo tra la proprietà e il Cantone, per le e i 49 inquilini. Il municipio aveva anche aggiunto che si sarebbe fermamente opposto allo sfratto di queste persone. In ogni caso la società incriminata risponderà in settimana alle richieste di precisazione da parte del Comune.
Gli edifici, secondo quanto hanno riportato i media, hanno cambiato di proprietà lo scorso autunno e le autorità cantonali, che sono alla ricerca di una sistemazione per le e i minori non accompagnati a Windisch, era già in contatto con i vecchi proprietari, ma non era stato raggiunto un accordo.
In proposito il dipartimento cantonale competente ha comunicato che si tratta di un regolare affitto di due vecchi edifici la cui ristrutturazione è imminente e non di una requisizione.
Non si tratterebbe comunque di un caso isolato: immobili destinati a richiedenti asilo nel quadro di un utilizzo a tempo determinato con regolare contratto stipulato dall’ente pubblico, ci sono anche a Rheinfelden, ad esempio, dove dall’anno scorso vengono ospitati circa 450 rifugiati e rifugiate.
In quell’occasione però i 170 inquilini avevano dato il loro consenso e lasciato gli appartamenti quando il proprietario, l’assicuratore Helvetia, ha messo a disposizione del Cantone gli alloggi vuoti.
Intanto però le polemiche sono divampate: la sezione giovanile argoviese dell’Unione democratica di centro (UDC, destra ultraconservatrice) ha subito lanciato una petizione che ha già raccolto oltre 5’500 adesioni. Ma riserve, più o meno esplicite, vengono sollevare trasversalmente un po’ in tutti gli schieramenti politici.
Da parte sua la responsabile della Segreteria di Stato della migrazione, Christine Schraner Burgener, ha detto alla radiotelevisione pubblica RSICollegamento esterno che “accanto alla protezione delle persone che arrivano in Svizzera, anche la coesione sociale del paese è prioritaria”.
La direttrice della SEM ha aggiunto che, pur essendo contraria alla politicizzazione dei profughi e delle profughe, spera che i Cantoni “tengano ben presente anche questo aspetto, senza mettere gli uni contro gli altri”.
“La Svizzera si trova sotto pressione tra UE e USA”
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera, stretta tra UE e USA, si trova "in una fase critica" riguardo alla tassazione delle imprese, ha dichiarato giovedì al WEF di Davos Karin Keller-Sutter. Bruxelles continua a esercitare "pressioni finanziarie" su Berna mentre Washington non sta alle regole.
Ginevra pensa alla cassa malati pubblica con premi del 20% inferiori
Questo contenuto è stato pubblicato al
Se ne discute spesso in Ticino, ma Ginevra intanto fa sul serio: una cassa malati unica collegata a una rete sanitaria integrata potrebbe arrivare a ridurre i premi del 20%.
Al WEF è stato firmato un accordo di libero scambio tra AELS e Thailandia
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'Associazione europea di libero scambio (AELS), di cui fa parte anche la Svizzera, e la Thailandia hanno firmato oggi a Davos (GR) un accordo di libero scambio, a margine del Forum economico mondiale (WEF).
Negli ospedali svizzeri ci sono gravi lacune nella sicurezza dei sistemi d’informazione clinica
Questo contenuto è stato pubblicato al
I sistemi d'informazione clinica (SIC) di diversi ospedali svizzeri presentano gravi lacune nella sicurezza. In tre dei sistemi analizzati dall'Istituto nazionale di test per la cibersicurezza (NTC) sono state individuate più di 40 vulnerabilità da moderate a gravi.
Settimane bianche più care, case vacanza e impianti costano di più
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le settimane bianche si stanno facendo più care in Svizzera: i prezzi delle case di vacanza e degli impianti di risalita sono infatti aumentati fortemente, rivela un'analisi pubblicata oggi dal portale di confronti internet Comparis.
Javier Milei al WEF: anche a Davos viene promossa la “sinistra agenda woke”
Questo contenuto è stato pubblicato al
"Forum come questo sono stati protagonisti e promotori della sinistra agenda woke che sta facendo così tanti danni al mondo occidentale". Lo ha detto il presidente argentino Javier Milei nel suo intervento odierno al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR).
In Svizzera gli stipendi dirigenziali sono più alti nella finanza e nelle risorse umane
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il settore finanziario continua a pagare gli stipendi più alti per i manager, seguito a ruota da quello delle risorse umane.
WEF, Ignazio Cassis alla Siria: “Per ora non ci sarà un allentamento delle sanzioni”
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il consigliere federale Ignazio Cassis ha incontrato oggi a margine del Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR) il ministro degli esteri del governo di transizione siriano, Asaad Hassan al-Shaybani.
Swica taglia fino a 30 impieghi e riduce i costi amministrativi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Soppressione di impieghi presso Swica: l'assicuratore malattia e infortuni taglierà fino a un massimo di 30 impieghi a tempo pieno nell'ambito di una riorganizzazione delle sue strutture.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.