Il fenomeno delle migrazioni forzate causate da guerra, violenze e persecuzioni in tutto il mondo ha raggiunto nel 2016 il livello più alto di sempre, secondo quanto ha rivelato oggi a Roma l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) in occasione della Giornata mondiale.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 20.6.2017)
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Il numero di persone costrette ad abbandonare le proprie case è infatti salito a 65,6 milioni nel mondo, 300’000 in più rispetto all’anno precedente, vale a dire un abitante ogni 113. È come se l’intera popolazione dell’Italia o della Gran Bretagna, è stato sottolineato, sia sfollata in 12 mesi.
Metà dei rifugiati mondiali proviene da soli tre paesi: Siria (i due terzi della popolazione hanno oramai lasciato il paese), Afghanistan e Sud Sudan che è la nuova grande emergenza. E a farsi carico dell’85 percento di chi fugge, non è l’Europa, ma paesi poveri.
“È una situazione inaccettabile – afferma l’Alto Commissario ONU, Filippo Grandi – da cui emerge sempre più chiaramente la necessità di solidarietà e di uno sforzo comune nel prevenire e risolvere le crisi. In un mondo in conflitto, quello che serve sono determinazione e coraggio, non paura”.
L’Italia è in prima linea con il 90% degli arrivi verso l’Europa: 70.950 sono le persone sbarcate da inizio anno ad oggi, secondo i dati aggiornati del Viminale, il 25% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A questi vanno aggiunte duemila persone che non ce l’hanno fatta a compiere la traversata e sono morte nel Mediterraneo. In totale nella Penisola sono censiti 250’000 tra rifugiati e richiedenti asilo nel 2016, 150’000 in più rispetto all’anno precedente.
In Svizzera invece c’erano c’erano 113’000 tra rifugiati e richiedenti asilo, 7500 in più rispetto all’anno precedente. Ma le domande di asilo, fa notare il vallesano Stephane Jacquemet, delegato dell’UNHCR per il sud Europa, sono in costante calo.
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