Rinnovabili, forte crescita del fotovoltaico (ma non basta)
Gli impianti fotovoltaici stanno crescendo a ritmi notevoli nella Confederazione dove hanno raggiunto un valore record 493 megawatts, vale a dire il 50% in più in un anno.
Per sostituire però l’energia nucleare e le fonti fossili ci vorrebbe una capacità di 15 volte superiore, secondo quanto ha indicato mercoledì l’associazione di categoria Swissolar.
In totale i pannelli solari installati alla fine del 2020, con una potenza di circa 3 gigawatts, coprivano il 4,7% del fabbisogno di elettricità in Svizzera. A titolo di paragone la crescita degli impianti solari nel mondo, che coprono il 3,7% della domanda globale, è stata del 18%.
L’incremento nel paese è particolarmente pronunciato nel settore delle grandi costruzioni: edifici industriali, commerciali e del terziario e istallazioni di più di 100 kilowatts.
Sistemi con batterie d’accumulazione
Si stanno diffondendo soprattutto i sistemi dotati di batterie di accumulazione, cresciuti del 65%. Circa il 15% degli impianti fotovoltaici montati sui tetti delle case unifamiliari oggi risulta combinato con sistemi di stoccaggio che hanno spesso lo scopo di evitare l’immissione in rete delle eccedenze prodotte che vengono remunerate con tariffe poco vantaggiose.
Ma per il direttore di Swissolar David Stickelberger “per decarbonizzare il sistema energetico e rimpiazzare l’energia atomica abbiamo bisogno di un’espansione massiva dell’energia solare fino a una potenza di circa 50 gigawatts (…) e nello spazio di 15 anni dobbiamo incrementare di 15 volte la capacità attualmente installata”.
Detto altrimenti ci vorrebbe “un aumento annuo di 1’500 megawatts”, vale a dire “tre volte l’attuale livello”. Stiamo procedendo nella giusta direzione ma, secondo quanto rilevano gli esperti, occorre intensificare gli sforzi per raggiungere gli ambiziosi obiettivi dell’Accordo di Parigi.
Situazione in Svizzera
Attualmente quasi il 60% della produzione di elettricità proviene da impianti idroelettrici, ma il 33% è ancora fornito dal nucleare, proporzione praticamente invariata dal 2011.
La percentuale di elettricità generata da fonti rinnovabili è aumentata, ma rappresenta ancora solo il 6,7% del totale, rispetto all’1% del 2011. Nel confronto internazionale, la Svizzera produce 311 kWh di energia solare ed eolica pro capite, mentre per i danesi la quota si attesta a 3’027 kWh, per i tedeschi a 2’232 kWh e nel Regno Unito a 1’304 kWh.
La strategia energetica 2050 della Confederazione prevede la promozione dell’energia pulita: entro il 2035, 37’400 GWh dovranno essere generati dall’energia idroelettrica (che già funziona a pieno regime) mentre 17’000 GWh dovranno provenire da altre energie rinnovabili. Queste ultime però hanno prodotto circa 4’000 GWh nel 2019.
Se gli obiettivi del governo federale per il 2035 dovessero essere raggiunti, resterebbe comunque da compensare la metà dell’attuale produzione di energia nucleare.
“Compensare l’abbandono del nucleare entro il 2035 è tecnicamente possibile con il fotovoltaico, ma il ritmo è stato troppo lento finora e ora sono necessari forti incentivi. Ci sono comunque motivi per essere ottimisti, non da ultimo il fatto che il costo dell’energia solare è diventato molto attraente”, ha osservato negli scorsi giorni Felix Nipkow, responsabile del settore delle energie rinnovabili alla Fondazione svizzera per l’energia.
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