Alta orologeria e smart watch, la sfida è aperta
Si apre lunedì a Ginevra il Salone internazionale dell'alta orologeria SIHH, mentre risuonano ancora le parole pronunciate in autunno da Tim Cook: Apple Watch è l'orologio più venduto al mondo. La sfida entra nel vivo.
Gli orologi sono sempre più intelligenti, e non necessitano neppure più di un telefonino: la novità di fine 2017 è stata proprio “telefonare con l’orologio”, senza doverlo connettere ad altro apparecchio.
Ma davvero, come ha dichiarato in settembre il numero 1 di Apple, lo smartwatch è riuscito a superare Rolex?
Di certo, gli smartwatch sono sempre più richiesti nei reparti di elettronica di consumo. “Non è un fenomeno passeggero, sono due anni che dura”, conferma Thierry Reynier, il responsabile informatica di un grande magazzino Manor.
Quella del CEO Tim Cook è però una frase ad effetto, pronunciata su un palcoscenico; sullo sfondo un’animazione stile “melafonino”. Che dica il vero, è da provare.
Chi conta i danni
Le aziende in calo di vendite non nascondono la loro preoccupazione: il segmento che ha registrato una flessione è soprattutto quello degli orologi che costano meno di 600 franchi.
“Non ci sono state novità nel segmento meno caro”, osserva René Weber, analista della Banca Vontobel. “Le marche come Swatch o Tissot non hanno prodotti particolari da proporre. Qualche iniziativa semmai, ma nessuna vera risposta alla rivoluzione degli smartwatch”.
Chi contrattacca
Chi invece ha reagito subito, come Frédérique Constant, ha parato il colpo. “Con il 10% del fatturato dovuto ai modelli smart sviluppati, abbiamo compensato il calo nel settore quarzo”, rivela il presidente Peter Stas.
Anche Tag Heuer lancerà nuovi smartwatch.
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