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Prima picconata in parlamento all’Obamacare

Al secondo tentativo Donald Trump sembra essere riuscito nell’intento di affossare la riforma sanitaria di Barack Obama. La Camera dei rappresentanti ha infatti approvato di misura, con 217 voti contro 213, il testo destinato a sostituire l’Obamacare anche se non è detta l’ultima parola.

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Al Senato il presidente gode di una maggioranza più risicata e alcuni repubblicani hanno già espresso la loro contrarietà alla proposta adottata dalla Camera bassa. In ogni caso per Donald Trump il voto di ieri costituisce il primo vero successo in poco più di 100 giorni di presidenza nei quali i suoi progetti su immigrati islamici e muro al confine col Messico.

Lo scorso 24 marzo la precedente proposta, comunemente denominata Ryancare, venne ritirata poco prima del voto per evitare una cocente sconfitta in Parlamento. 

Oltre ad abrogare l’obbligatorietà d’assicurazione il nuovo testo autorizza consistenti rincari dei premi per pazienti con patologie preesistenti per i quali lo Stato si impegnerà a versare sussidi.

“L’Obamacare è stata una catastrofe, ora è morta”, ha esultato l’ex magnate newyorkese che confida in un voto positivo anche al Senato dove però le nuove norme potrebbero subire ulteriori modifiche. Mentre per l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi la legge priverà di copertura sanitaria 24 milioni di americani e renderà più cari i premi assicurativi.    

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