La Procura di New York fa causa alla società di Weinstein
La bufera che si è scatenata negli scorsi mesi su Harvey Weinstein, accusato da numerose attrici di abusi sessuali, sta assumendo pesanti risvolti finanziari per il produttore statunitense.
La procura di New York ha infatti aperto un procedimento nei confronti della società di Harvey Weinstein, sostenendo che non è stata in grado di proteggere le sue dipendenti dal comportamento sessualmente predatorio del suo patron, benché vi siano state per decenni lamentele riguardanti la sua condotta sessuale.
Nonostante queste denunce, sottolineano i magistrati, non è stata aperta alcuna inchiesta interna e non sono state prese misure per aiutare le vittime.
Nella causa intentata dai magistrati newyorkesi viene puntualizzato che qualsiasi vendita della società, che si trova sull’orlo del fallimento e per la quale sono in corso trattative con un gruppo di investitori, “deve garantire che le vittime siano indennizzate”.
In proposito il procuratore generale di New York Eric Schneiderman ha dichiarato che “né chi ha perpetrato, né chi ha consentito (ndr, la commissione di questi reati) si arricchirà ingiustamente” da qualsiasi vendita dello studio cinematografico.
Da parte sua Harvey Weinstein, che sta seguendo una terapia contro la dipendenza sessuale – e ad oggi non è formalmente accusato di alcun crimine nonostante le indagini a suo carico – rigetta ogni responsabilità negando di aver avuto rapporti non consensuali.
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