La ricerca svizzera potrebbe avvantaggiarsi dal decreto Trump che limita l’accesso negli Stati Uniti dei cittadini provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG 3.2.2017)
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Ne è convinto Adriano Aguzzi, neuropatologo italo-svizzero di fama mondiale attivo da una ventina d’anni all’Università di Zurigo, che a parità di titoli intende privilegiare per i posti di ricercatore vacanti accademici cui è stato impedito di tornare negli USA dove stavano lavorando a progetti scientifici.
In particolare dall’Iran provengono numerosi studiosi di punta, diversi dei quali, ad esempio, collaborano già all’Empa di Dübendorf. È naturalmente ancora presto per giungere a conclusioni e al Politecnico e all’Università di Zurigo non ci si vuole sbilanciare.
Ma in alcuni istituti accademici si è già osservato un incremento delle domande d’impiego da parte di cittadini di questi Stati. Occorrerà però vincere la concorrenza di altri paesi europei poiché in Europa si stanno moltiplicando le iniziative per attrarre scienziati di presunta fede islamica.
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