Dürrenmatt, ateo e protestante
È stato uno degli esponenti più significativi della letteratura svizzera del Novecento, intellettuale critico e pungente. Figlio di un pastore protestante, si dichiarava ateo, ma nei suoi testi e nei suoi quadri ha sempre trattato temi legati alla fede cristiana.
Nei sui romanzi, racconti e opere teatrali, definiti gialli ma che gialli veri e propri non sono, la giustizia terrena o divina è al centro della sua riflessione. Dürrenmatt è stato protagonista del rinnovamento del teatro di lingua tedesca, trattando in chiave grottesca i problemi della società contemporanea e smascherando le meschinità nascoste dalla facciata perbenista della società svizzera. Anche la produzione letteraria di Dürrenmatt è sempre stata caratterizzata da una pungente satira e spirito critico nei confronti della società.
Ma Friedrich Dürrenmatt è stato anche pittore. Certo, lui si definiva un pittore dilettante ma i suoi quadri sono anch’essi fonte di forte riflessione sull’uomo e il suo ruolo. Sebbene “naïf”, dove il tema predominante è la rappresentazione della realtà sociale più umile e quotidiana, generalmente in chiave favolistica, poetica o magica, Dürrenmatt riteneva i suoi quadri tutt’altro che spontanei e ingenui. Anzi.
Segni dei tempi, settimanale protestante della RSI, ci porta a visitare il Centro Dürrenmatt di Neuchâtel. Si tratta della villa dello scrittore, bernese di origine ma a Neuchâtel ha vissuto gran parte della sua vita, trasformato in un museo dall’architetto ticinese Mario Botta e ora appartenente alla Confederazione.
La visita è accompagnata dalla direttrice Madeleine Betschart, dal curatore della mostra per i cento anni dalla nascita di Dürrenmatt Jérémie Steiger e dal teologo protestante Pierre Bühler.
tvsvizzera.it/fra con RSI
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