Sebalter cerca la via per Copenaghen
Il musicista ticinese sabato sera si esibisce nella finale svizzera dell'Eurovision Song Contest
Esci dal tunnel del Gottardo, direzione nord; ti lasci la neve alle spalle e un sole simil-primavera ti accoglie e ti accompagna a Kreuzlingen, sulle rive del Lago di Costanza. La “Bodensee Arena” ospita la finale nazionale dell’Eurovision Song Contest: domani, sabato 1 febbraio, dalle 20:10 (diretta tv LA2 e in simulcast web su rsi.ch/eventiCollegamento esterno) sei artisti si contendono un biglietto per Copenhagen. Che in realtà vale anche un tuffo in una platea potenziale di oltre mezzo milione di spettatori sparsi per l’Europa, di importanti opportunità di ingaggio e di vendita della propria canzone.
Tre i candidati proposti dalla SRF; due quelli della RTS e uno, Sebalter, dalla RSI. La canzone del violinista di Giubiasco, accompagnato dalla sua band (chitarra, banjo, contrabbasso, batteria, tastiera) si intitola “Hunter of stars”, cacciatore di stelle, ed è già suonatissima dalle radio. Non solo della svizzera italiana, visto che l’abbiamo ascoltata anche durante il pranzo frugale tra una prova e l’altra.
Oggi a Kreuzlingen, infatti, tutti i candidati hanno suonato le due canzoni che presenteranno domani sera, il loro brano “ufficiale” ed una cover di una hit famosa, per testare luci e riprese tv. C’è chi ha scelto “L’Italiano” come Nino Colonna, in virtù delle origini; chi come Sebalter punta sul riadattamento country-folk di un classico che spopola ancora oggi sulle radio e in discoteca, “Wake me up” di Avicii.
Lo show sarà ritmatissimo: in due ore esatte, le sei canzoni in gara, il via al telefoto, le sei cover proposte dagli artisti che si contendono il posto alla finale europea di Copenhagen e, prima della proclamazione, l’ospite: colei che ha fatto sì che l’ESC 2014 si tenesse in Danimarca, ovvero Emmelie de Forest, che con la sua “Only teardrops” ha vinto la passata edizione a Malmö ed ha ottenuto importanti risultati nelle classifiche europee.
Deciderà il televoto, insieme ad una giuria di esperti, 10 in tutto, più o meno percentualmente ripartiti come gli artisti fra le regioni linguistiche. Per l’avvocato Sebastiano Paù-Lessi, che quando imbraccia il violino diventa semplicemente Sebalter, sperare è il minimo, crederci è fondamentale. Ma soprattutto sognare è possibile: il brano piace, convince, e alla fine bastano un po’ di voti. La sfida è anche quella di combattere il mal di gola e un principio d’influenza: il viaggio di andata sotto la neve (Sebastiano e compagni sono arrivati venerdì, nel mezzo della tormenta) non ha aiutato; la propoli in qualsiasi forma, invece, è un toccasana.
Alessandro Bertoglio
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