Falsi invalidi, “stop ai controlli degli ispettori”
Il beneficiario di una rendita di invalidità non può essere spiato indiscriminatamente, anche in luoghi pubblici, dagli ispettori delle assicurazioni sociali poiché non esistono basi legali sufficientemente chiare e dettagliate che permettano questa pratica.
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tvsvizzera con RSI (TG del 2.8.2017)
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Lo sancisce una sentenza del Tribunale federale (TF) che segue l’orientamento della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) che pochi mesi fa aveva dato ragione ad una zurighese di 62 anni posta sotto sorveglianza dalla sua assicurazione contro gli infortuni.
Il caso esaminato dalla corte federale interessa invece un presunto invalido che è stato pedinato per quattro giorni sull’arco di due settimane, per una durata da cinque a nove ore al giorno, che si è visto revocare la rendita.
Anche se la base legale per la sorveglianza era insufficiente, nel caso in esame la soppressione della rendita è giustificata poiché, secondo i giudici federali, l’interesse pubblico a poter utilizzare i mezzi di prova prevale sull’interesse privato della persona in causa.
Le persone sospettate di abusare dell’assicurazione invalidità l’anno scorso erano quasi 2’000, di cui 270 sono state pedinate, controllate e fotografate: 180 di queste, secondo quanto è stato accertato, abusavano effettivamente dell’invalidità, per un danno alle casse dello Stato stimato intorno a 60 milioni di franchi.
Le Camere federali, per ovviare agli attuali limiti normativi, intendono regolamentare la sorveglianza degli assicurati da parte di investigatori privati con un’apposita iniziativa parlamentare che dovrebbe essere presentata nel corso dell’anno.
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