Società d’incasso e fatture gonfiate

Pochi euro da pagare che improvvisamente si trasformano in centinaia di franchi. Si tratta di fatture che arrivano a gonfiarsi fino a 14 volte rispetto all'importo iniziale inviate da ditte d'incasso.
È successo ad alcuni cittadini ticinesi che hanno voluto raccontare il loro calvario alla trasmissione per i consumatori della RSI, Patti chiari. Un’odissea che per molti è iniziata in Italia, con la svista di un pedaggio non pagato oppure una multa notificata solo a distanza di anni.
Pronti a battere cassa ci sono misteriosi avvocati con le loro ditte d’incasso alle quali viene affidato il compito di recuperare i crediti. Crediti a cui si aggiungono interessi e spese amministrative faraonici. Anche in Svizzera però succedono vicende simili: c’è addirittura chi la fattura originale l’aveva pagata, con tanto di spese di richiamo, eppure continua ad essere tartassato dalle ditte d’incasso.
E non serve a niente dimostrare la buona fede, fornire prove, spiegare. Alcune ditte continuano imperterrite a reclamare pagamenti inspiegabili e c’è chi si spinge oltre, inoltrando ai malcapitati cittadini precetti esecutivi. E ogni volta la fattura si gonfia con nuove tasse, spese amministrative e interessi per la disperazione delle malcapitate vittime.
Ma è lecito cercare di spremere i cittadini in questa maniera? Quali sono le spese che si giustificano e quali no? Patti chiari ha indagato sottoponendo i casi a degli esperti del settore. E ha scoperto che chi ha pagato queste fatture gonfiate senza battere ciglio spesso ha sbagliato.

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