La Svizzera è divisa sul conflitto israelo-palestinese, secondo un sondaggio
Palestinesi cercano corpi e sopravvissuti tra le macerie di un edificio residenziale dopo un attacco aereo israeliano su Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, 12 novembre 2023.
Keystone / Haitham Imad
Un sondaggio mostra che svizzere e svizzeri sono divisi sulla responsabilità dell'attuale conflitto in Medio Oriente. Mentre la maggioranza sostiene "il diritto di Israele a difendersi", la sospensione degli aiuti e il divieto di Hamas, la maggior parte vuole un cessate il fuoco umanitario.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/mrj con Keystone-ATS
Secondo un sondaggio dell’istituto Sotomo, commissionato dal quotidiano svizzero-tedesco Blick, il 40% delle persone intervistate afferma che la responsabilità dell’attuale conflitto in Medio Oriente è “chiaramente” o “abbastanza chiaramente” della parte palestinese, mentre il 33% afferma che è “chiaramente” o “abbastanza chiaramente” della parte israeliana. Circa un quarto (27%) ritiene che entrambe le parti abbiano la stessa responsabilità.
Il 72% ritiene che Israele abbia il diritto di difendersi e rispondere militarmente a Gaza dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre.
Allo stesso tempo, il 58% ritiene che l’approvazione da parte della Svizzera della risoluzione delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco umanitario sia “giusta” o “abbastanza giusta”. Una minoranza del 36% afferma che è “sbagliata” o “abbastanza sbagliata”.
Circa due terzi degli intervistati e delle intervistate (67%) ritengono che la Svizzera debba sospendere temporaneamente gli aiuti finanziari ai territori palestinesi occupati. Tuttavia, la grande maggioranza (84%) ritiene che i palestinesi abbiano diritto a un proprio Stato (la cosiddetta “soluzione dei due Stati”).
Simpatia per il popolo
Le opinioni sulle due popolazioni coinvolte erano relativamente equilibrate: il 52% dei e delle partecipanti aveva sentimenti “molto positivi” o “abbastanza positivi” nei confronti della popolazione israeliana, mentre il 24% aveva sentimenti “molto negativi” o “negativi”. Un quarto (24%) si colloca nel mezzo.
Per quanto riguarda la Striscia di Gaza, il 45% ha dichiarato di avere sentimenti “molto positivi” o “abbastanza positivi” nei confronti dei e delle palestinesi che vivono lì, mentre il 30% ha sentimenti “molto negativi” o “abbastanza negativi”. Un quarto (25%) si colloca nel mezzo.
Nessuna simpatia per Hamas
Le opinioni sono chiare per quanto riguarda i leader e i gruppi di entrambe le parti: il 62% ha sentimenti negativi nei confronti dell’attuale Governo israeliano, contro il 18% che dichiara di avere sentimenti positivi. Le reazioni ai coloni in Cisgiordania sono negative per il 66% delle persone intervistate.
Il rifiuto di Hamas, al potere nella Striscia di Gaza, è categorico: il 92% ha sentimenti negativi nei confronti dei suoi leader e dell’organizzazione, mentre il 3% ha sentimenti “abbastanza positivi”.
La maggioranza (80%) è favorevole alla messa al bando di Hamas in Svizzera. Inoltre, il 70% ritiene che le manifestazioni in Svizzera debbano essere vietate quando è probabile che vengano mostrati simboli e slogan antisemiti.
Oltre la metà delle persone intervistate ritiene che in Svizzera non sia più possibile esprimere liberamente un’opinione sulla guerra in Medio Oriente: il 33% ritiene che le critiche a Israele non siano più libere e il 18% pensa lo stesso di quelle rivolte alla Palestina. Tuttavia, il 42% afferma che le opinioni sul conflitto in Medio Oriente possono essere espresse liberamente in Svizzera.
L’istituto Sotomo ha condotto il sondaggio online tra 16’157 persone maggiorenni della Svizzera tedesca e francese tra il 10 e il 15 novembre attraverso il sito web blick.ch. Il margine di errore è di /- 2,6 punti percentuali.
Una piazza bancaria forte è vantaggiosa per l’economia reale
Questo contenuto è stato pubblicato al
I servizi forniti dalla piazza bancaria elvetica e l'afflusso di capitali esteri negli istituti di credito sono fondamentali per l'economia reale in Svizzera, sottolinea uno studio pubblicato oggi, realizzato su mandato dall'Associazione svizzera dei banchieri (ASB).
Un ticinese batte il record del mondo di velocità con un drone
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il ticinese Samuele Gobbi, studente di master alla Scuola di ingegneria e architettura di Friburgo (HEIA-FR), ha battuto il record mondiale di velocità con un drone quadricottero raggiungendo i 557,64 km/h. La prestazione è stata registrata nel Guinness World Records.
Finanze pubbliche meglio del previsto nei due terzi dei Cantoni
Questo contenuto è stato pubblicato al
I conti cantonali del 2024 hanno chiuso con un'eccedenza totale superiore al miliardo di franchi. Tuttavia, si tratta di 1,2 miliardi in meno rispetto all'anno precedente.
Questo contenuto è stato pubblicato al
I dazi e il seguente dietrofront sugli stessi hanno portato i Democratici statunitensi ad accusare il presidente USA Donald Trump di presunta manipolazione dei mercati e presunto insider trading.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il franco svizzero si conferma un bene rifugio nel contesto della politica economica e tariffaria imprevedibile del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che sta spingendo gli investitori ad abbandonare il dollaro per passare alla valuta nazionale elvetica.
Il municipio di Coira vuole valutare il divieto di cellulari a scuola
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Consiglio comunale di Coira ha approvato oggi all'unanimità una mozione che chiede tra l'altro di valutare il divieto dell'uso dei cellulari a scuola. La palla passa ora al municipio che dovrà presentare una proposta concreta entro la prossima estate.
La popolazione svizzera si dice nettamente contraria ai dazi
Questo contenuto è stato pubblicato al
Quasi nove svizzeri su dieci (87%) sono contrari ai dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump, secondo un sondaggio pubblicato oggi. Solo il 4% degli interrogati trova la politica "positiva" e il 6% "piuttosto positiva".
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il gigante farmaceutico Novartis reagisce alle politiche di Donald Trump: secondo quanto comunicato da Reuters ieri era, nei prossimi anni il gruppo ha intenzione di investire 23 miliardi di dollari in centri nuovi o già esistenti negli Stati Uniti.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Le consultazioni alla linea telefonica di Pro Juventute sono aumentate notevolmente nel 2024. La maggior parte delle richieste hanno riguardato pensieri suicidi, violenza in famiglia e bullismo.
La Borsa svizzera si riprende dopo la sospensione dei dazi statunitensi
Questo contenuto è stato pubblicato al
A metà pomeriggio di giovedì, il mercato azionario svizzero si è mantenuto stabile nella zona verde, sollevato dalla decisione di Donald Trump di sospendere per tre mesi i nuovi dazi sui partner commerciali.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.