Sono oltre ventimila le vittime del sisma in Turchia e Siria
È salito a oltre ventimila il bilancio dei morti del devastante sisma che ha colpito lunedì mattina la Turchia e la Siria. Con il passare delle ore si assottiglia la speranza di trovare altri sopravvissuti.
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Keystone-ATS/spal
Afad, l’organizzazione di soccorso turca, ha annunciato che finora sono stati rimossi dalle macerie 17’134 corpi, mentre 3’317 ne sono stati contati in Siria. Il totale complessivo delle vittime, in base agli ultimi conteggi ufficiali e dei medici, porta così il bilancio dei morti a 20’451. Secondo Afad, la Turchia ha anche registrato 70’347 feriti.
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E sono passate ben più delle 72 ore che i soccorritori considerano in media la deadline oltre la quale è quasi impossibile trovare sopravvissuti sotto le macerie, ma la forza della vita riesce a superare la media statistica anche con temperature glaciali e senza acqua.
Convogli di soccorritori diretti in Siria
Intanto prende una forma più strutturata l’aiuto ai sopravvissuti. Quasi 30’000 persone sono state evacuate da Kahramanmaras su pullman, treni e aerei verso strutture ricettive in varie parti della Turchia. E si sono sbloccate anche le prime forniture verso la Siria.
Il primo convoglio umanitario con le insegne Onu è transitato attraverso il valico di frontiera di Bab al-Hawa verso le zone controllate dai ribelli, ma non si sono placate le polemiche sulle sanzioni internazionali imposte a Damasco nel 2011 denunciate oggi anche dai missionari salesiani secondo i quali “la solidarietà internazionale si è mobilitata ma non trova sempre la via per arrivare ai destinatari ultimi”.
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Aiuti di ONU e UE
Anche l’Onu ribadisce che gli aiuti di emergenza in Siria, dove sono 11 milioni le persone che hanno bisogno di assistenza, “non devono essere politicizzati”. E il segretario generale Antonio Guterres ha preannunciato un appello per il sostegno dei donatori alla popolazione siriana colpita.
Attivato anche un meccanismo europeo, ha fatto sapere l’Ue, per l’aiuto umanitario a Turchia e Siria. Italia e Romania hanno già presentato un piano che prevede la fornitura di tende, sacchi a pelo, materassi, letti, alimenti e vestiti invernali.
In Turchia i bambini rimasti soli – tra orfani e quanti sono ancora alla ricerca propri genitori – sono tra i 1’000 ed i 5’000. “Il numero di bambini che rimangono senza famiglia sta aumentando a dismisura. Siamo partiti il primo giorno da 500 bambini ed ora – spiega la direttrice dell’Unicef per la Turchia Regina De Dominicis – siamo tra i 1’000 ed i 5’000 perché le cifre aumentano di ora in ora. Quando i genitori vengono portati in ospedale, spesso succede che non sopravvivano e questo sta accadendo in tutte le province”.
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