Calatrava e la sua torre a Dubai: “io come Eiffel”
La prossima opera di Santiago Calatrava, architetto spagnolo naturalizzato svizzero, sarà la torre più alta del mondo. In corso di costruzione a Dubai, il progetto è un’enorme sfida dal punto di vista ingegneristico.
“Non sarà solamente l’edificio più alto del mondo, ma sarà anche molto bello”, assicura Calatrava alla Televisione svizzero-tedesca SRFCollegamento esterno. “Un edificio per la città di Dubai e per il mondo, quel che è stato la Torre Eiffel un secolo fa”.
Si tratta, più precisamente, di una torre d’osservazione. Surclasserà tutto quel che è già costruitoCollegamento esterno e non solo in altezza, dice: “Il mio obiettivo è che i lavori di ingegneria necessari siano anche belli nella forma”.
Zurighese d’adozione
“Archistar”, ingegnere e artista, Santiago CalatravaCollegamento esterno ha 65 anni e discende da una famiglia nobile spagnola. Studiò arte, pittura e architettura a Parigi, per poi formarsi al Politecnico di ZurigoCollegamento esterno, città dove vive e lavora dagli anni Settanta. Ha nel frattempo ottenuto la naturalizzazione nel comune di Rossa, canton Grigioni.
La sua carriera di architettoCollegamento esterno fu lanciata dalla stazione dei treni Stadelhofen, proprio a Zurigo. Seguiranno la pensilina della stazione di Lucerna e molte altre opere nel mondo intero, tra le quali il nodo ferroviario di Ground Zero, da quattro miliardi di dollari.
Il suo modello, apparentemente, resta quel “primo” progetto: “Tutto quel che so delle stazioni l’ho imparato progettando Stadelhofen. Tutte le questioni alle quali ho dovuto rispondere allora mi sono servite per progettare altre sette stazioni.”
Carta, taglierino e tavolozza
Santiago Calatrava abbozza i suoi progetti a mano, spesso tagliando la carta; solo in una fase successiva usa il computer. Ogni giorno dedica tre ore all’arte; attualmente alla pittura.
Intanto, le fondamenta della torre di Dubai sono in costruzione, con i lavori coordinati dal figlio Michael. Formato negli Stati Uniti, il giovane ingegnere civile dirige l’ufficio di Dubai con “DNA puramente svizzero”, puntualizza, “salvo poi che siamo un’azienda internazionale rappresentata un po’ ovunque nel mondo”.
La consegna della torre più alta del mondo è prevista per il 2020.
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