Spedire lettere in Svizzera sarà più caro
La Posta ha annunciato giovedì che il prezzo delle lettere aumenterà dal primo gennaio 2022. È il primo rincaro da 18 anni a questa parte.
Dal prossimo anno spedire una lettera in Svizzera costerà 10 centesimi in più per gli invii prioritari (Posta A) e 5 per quelli non prioritari (Posta B). Bisognerà quindi sborsare 90 centesimi per la Posta B e 1,10 franchi per la A.
I prezzi sono stati decisi in comune accordo con il Sorvegliante dei prezzi, sottolinea in un comunicato l’azienda di proprietà della Confederazione.
L’aumento non giunge inaspettato: già nel 2018 il presidente del consiglio d’amministrazione della Posta Urs Schwaller aveva annunciato questo passo. La pandemia scoppiata a inizio 2020 ha però convinto il gigante giallo, come è soprannominato in Svizzera, a posticipare il rincaro.
Da anni il numero di lettere inviate è in costante diminuzione e l’incremento è giustificato dalla Posta con la crescita dei costi strutturali, dovuto da una parte al rincaro generale e dall’altro al maggior numero di economie domestiche, con più cassette delle lettere da coprire.
Aiuto alle PMI
I prezzi dei pacchi rimarranno invece invariati, in particolare per “sostenere le imprese svizzere in questo momento di difficoltà economica”, precisa l’azienda.
La clientela avrà inoltre qualche nuovo vantaggio: ad esempio i clienti commerciali beneficeranno di uno sconto del 10% per i pacchi in caso di affrancatura online e ogni piccola e media impresa svizzera potrà inviare gratuitamente fino a cinque pacchi ad ogni giro di recapito.
Queste misure sono state salutate dal Sorvegliante dei prezzi, che ha sottolineato l’aiuto a favore delle PMI. Oltre il 99% delle aziende in Svizzera è infatti costituito da piccole e medie imprese con meno di 250 dipendenti. La competitività dei prezzi, soprattutto nell’ambito dei pacchi, è essenziale per la sopravvivenza di queste aziende.
Ricavi in aumento
La Posta ha presentato anche i suoi conti semestrali: i primi sei mesi del 2021 ha realizzato ricavi d’esercizio di 3,630 miliardi di franchi, pari ad un aumento del 7,2% su base annua. Il risultato d’esercizio (EBIT) ammonta a 249 milioni di franchi (+188 milioni), con un utile del gruppo di 247 milioni di franchi, pari ad un aumento di 217 milioni rispetto al 2020. Guardando al 2019, anno pre pandemia, il risultato è stabile.
La progressione si spiega principalmente proprio con la crescita continua del volume di pacchi inviati, progrediti del 15,8% rispetto all’esercizio precedente. Da gennaio a fine giugno, il gigante giallo ha distribuito 105 milioni di pacchi, 15 milioni in più dello stesso periodo del 2020.
“La Posta ha dato il via al nuovo periodo strategico con un bilancio sano e solide basi finanziarie. Il primo risultato semestrale positivo è un buon segno e mostra che la direzione è quella giusta”, ha commentato il responsabile delle finanze Alex Glanzmann, citato nella nota. Tuttavia, proprio a causa del coronavirus, “il confronto diretto con l’anno precedente deve essere effettuato con una certa riserva”.
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