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Vertice Biden-Putin, si mette in moto la macchina della sicurezza

Blindato sul lungolago di Ginevra.
Blindato sul lungolago di Ginevra. Keystone / Martial Trezzini

Il vertice di mercoledì tra il presidente russo Vladimir Putin e quello statunitense Joe Biden rappresenta una sfida di sicurezza di enormi proporzioni per i responsabili della sicurezza di Ginevra.

L’obiettivo per le autorità, che già in passato hanno ospitato summit mondiali (tra cui quello tra Reagan e Gorbaciov negli anni ’80), è di garantire il tranquillo svolgimento dell’incontro minimizzando i disagi per la popolazione residente.

Per il vertice diplomatico viene valutato un “alto livello di minaccia”, dovuto alla qualità degli ospiti, al contesto politico dei Paesi coinvolti, alle loro relazioni e al contesto locale. A supporto della polizia cantonale vi sono l’Ufficio federale di polizia (fedpol), l’esercito, gli agenti di altri corpi cantonali e la protezione civile.

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Oltre a presidiare diverse zone della città gli agenti dovranno garantire anche gli spostamenti delle delegazioni. Alcune aree saranno off-limits, come quella intorno al porto di Ginevra Cointrin, che sarà sigillata il 16 giugno, dalle 4 del mattino a mezzanotte. Lo stesso vale per la zona intorno all’Hotel Intercontinental, nei pressi delle Nazioni Unite, dal 15 alla mattina del 17 giugno.

Il governo federale ha intanto approvato una restrizione temporanea dell’uso dello spazio aereo nella regione della città di Calvino dalle ore 8 del 15 giugno alle 17 del 17 giugno. La restrizione non concerne i voli commerciali in direzione e in provenienza dall’aeroporto internazionale di Ginevra.

L’esercito sarà presente con un effettivo massimo di mille soldati. Le truppe provvederanno in particolare alla protezione delle rappresentanze estere e aiuteranno la polizia nell’ambito dei trasporti aerei e lacustri, mettendo a disposizione il proprio materiale.

Tali misure non comportano spese supplementari per la Confederazione, precisa il governo. Il finanziamento è infatti assicurato con il budget ordinario. Il finanziamento dell’intero sistema è ripartito tra Confederazione e cantoni.

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